Ennio Montagnani
Un mercatino di prodotti agricoli locali allestito ogni giovedì mattina in un piazzale, la promozione dell'integrazione sociale fornendo un aiuto per le pratiche e le incombenze burocratiche legate al permesso di soggiorno; ma anche flessibilità oraria per accrescere l'equilibrio tra vita privata e lavoro, ma anche premi al merito con bonus che si affiancano allo stipendio base. Che cosa accomuna queste diverse iniziative? Sono tutti esempi virtuosi di welfare aziendale: l'insieme di benefit e prestazioni che un'azienda eroga al fine di migliorare la qualità della vita e il benessere dei propri dipendenti e dei loro familiari e che, grazie agli incentivi fiscali, si sta diffondendo sempre di più in Italia, anche tra le piccole e medie imprese. A dirlo è il Rapporto nazionale Welfare Index Pmi, promosso da Generali Italia con le principali confederazioni nazionali (Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato Confprofessioni) e con il Patrocinio della presidenza del Consiglio.
Alla terza edizione, il 10 aprile verrà presentata una ricerca che illustra le novità del welfare in Italia e vuole diffondere la cultura del welfare aziendale come leva di crescita per le piccole e medie imprese, che rappresentano l'80% della forza lavoro del Paese. Dal 2016, il successo dell'iniziativa è cresciuto rapidamente, come dimostra il coinvolgimento all'indagine di quest'anno di oltre 4.000 aziende, il 20% in più rispetto lo scorso anno.
Con l'edizione 2018 sono ben 10mila le Pmi coinvolte, nell'arco dei tre anni; la ricerca rappresenta dunque la mappatura più completa della diffusione del welfare aziendale nel nostro Paese. Quest'anno l'indagine si è allargata a 6 settori (agricoltura, industria, artigianato, commercio e servizi, studi e servizi professionali e terzo settore) e ha preso in esame per la prima volta anche le aziende della fascia tra 250 e 1.000 dipendenti. «Con Welfare Index Pmi, assieme alle principali confederazioni nazionali, vogliamo porre l'attenzione su temi di impatto sociale come sanità e assistenza, conciliazione e sostegno al lavoro, giovani, formazione e istruzione», ricorda Andrea Mencattini, responsabile Health & Welfare di Generali Italia. «Attraverso questa iniziativa . aggiunge - vogliamo diffondere la cultura del welfare aziendale e presentare alle imprese casi di applicazione reale che siano modulari e replicabili. Il contesto è favorevole perché, in questo momento, gli incentivi fiscali spingono ad applicare politiche sempre più intensive di welfare. A ciò si aggiungono le nostre competenze di assicuratore, l'expertise nel welfare integrato e la consapevolezza che il benessere dei lavoratori contribuisce all'incremento della produttività e incide sulla reputazione aziendale».
Alle imprese partecipanti, Welfare index Pmi mette a disposizione la misura del proprio livello di welfare, considerando 12 aree di welfare aziendale.
Ogni impresa, attraverso il sito www.welfareindexpmi.it, può accedere a un servizio gratuito per misurare le proprie iniziative di welfare, confrontarsi con le esperienze più avanzate del proprio settore ed essere sempre informata e aggiornata sulle novità fiscali e regolamentari.
Anche quest'anno Welfare Index Pmi assegna a tutte le oltre 4mila Pmi coinvolte nella ricerca, il Rating Welfare Index Pmi, che raggruppa tutte le aziende in 5 classi con un valore crescente da 1W a 5W. Lo scopo è di permettere alle imprese di comunicare il proprio livello di welfare in modo subito riconoscibile, facendo diventare il rating un vantaggio competitivo oltre che stimolare un percorso di crescita del welfare nelle singole aziende.
Le 38 aziende che quest'anno hanno ottenuto le 5W (16 in più rispetto al 2017) sono storie d'eccellenza, che si contraddistinguono per aver attuato un ampio ventaglio di iniziative per il benessere dei lavoratori e delle loro famiglie, spesso attraverso soluzioni originali e innovative.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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