Economia

Wind, Pompei pronto al divorzio da Sawiris

L’ad passerebbe a Goldman Sachs. La settimana prossima probabile «closing» tra Enel e il magnate egiziano

Wind,  Pompei pronto al divorzio da Sawiris

da Milano

Entro la prossima settimana l’Enel e il magnate egiziano Naguib Sawiris potrebbero arrivare al closing dell’operazione Wind, che porterà Enel a entrare come azionista nel Weather Fund. Ma intanto si sta profilando (stando a quanto riporta l’agenzia Apcom) un clamoroso divorzio tra l’amministratore delegato di Wind, Tommaso Pompei, e il gruppo egiziano acquirente della società telefonica per una inconciliabilità di vedute sul futuro del gruppo di tlc, che dovrebbe cedere l’attività di coordinamento alla sede centrale in Egitto. Pompei potrebbe quindi approdare a Goldman Sachs.
Da un lato, infatti Enel e Sawiris avrebbero raggiunto un accordo sul piano industriale che sarà presentato dopo il closing e che prevede che il gruppo elettrico italiano mantenga un diritto di veto su eventuali modifiche al piano. Secondo l’Antitrust il dirito di veto risulta «idoneo a consentire a Enel di esercitare, congiuntamente all’acquirente, un’influenza determinante sull’attività di Wind». Tuttavia Enel non sarebbe in grado di esercitare, come prevedibile visto che scenderà in minoranza, un effettivo controllo di Wind in quanto i diritti di veto «sono riconducibili alla tutela dell’investimento in Wind del socio di minoranza». Gli accordi prevedono anche un patto di non concorrenza della durata di tre anni, limitatamente all’area mediterranea.
Il problema alla base della possibile uscita di Pompei sta invece nel fatto che sembra che Sawiris sia intenzionato a trasferire in Egitto alcune funzioni strategiche tra cui la direzione acquisti e il settore «information technology»: Wind diventerebbe la branca italiana del gruppo egiziano (che ha acquistato il 62,75% del capitale). Il Cairo sarebbe il reale coordinatore di tutte le attività mediterranee. Sawiris, inoltre, sarebbe intenzionato a puntare più sul mobile che sulla telefonia fissa, dove Wind ha un’importante presenza attraverso Infostrada. Ed è su questa linea che si è aperto uno scontro che sta portando Pompei (che si troverebbe fortemente ridimensionato dalla nuova gestione) a lasciare Wind per approdare a Goldman Sachs come direttore del settore fusioni e acquisizioni. Pompei, stando ad Apcom, ieri era a Londra per trattare il suo passaggio.
Per Wind si preparano così tempi di cambiamento: sarà interessante vedere chi sostituirà Pompei, se le voci del divorzio saranno confermate.

La scelta di un nuovo manager sarà indicativa: se sarà italiano sarà più facile una certa continuità, se invece Sawiris opterà per un uomo che viene dal gruppo egiziano, per Wind la svolta potrebbe essere più profonda e più vicina del previsto.

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