Woody Allen: un «Bella ciao» alla Santoro

Quando risuonano le note di Bella ciao, il brano nel cuore di tutti i resistenti d'Italia, le facce sono sbigottite. Che succede? Il redivivo Michele Santoro, che si è appena ripreso quel microfono strappatogli dall'editto bulgaro, riappare in scena così come l'aveva lasciata? No, non è lui. Peggio. È Woody Allen, proprio il regista di Manhattan, arrivato dall'America per intrattenere gli inserzionisti pubblicitari durante il gala della Sipra a Cannes. Ebbene che ti inventa dopo una mezz’ora di performance con la sua New Orleans Band? Una Bella ciao in versione jazz! «Grazie a lui è il nuovo inno della Rai», conferma Santoro. Pubblico in piedi. Applausi tiepidi: si sa non è facile trovare tanti resistenti tra proprietari e top manager delle maggiori aziende italiane.

Partono i commenti: «È il suggello di una Rai che svolta a sinistra». «Ma no: America e resistenza, connubio perfetto per le larghe intese inaugurate con la nomina all'unanimità di Cappon». Cappon chi? Si domanda Woody Allen...

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