da Milano
Sapevano che non sarebbe stata una passeggiata di salute. Non quando si mettono sul piatto quasi 45 miliardi di dollari e si è costretti, per la prima volta, a far debiti. Non quando cè di mezzo un colosso come Google. Che, infatti, sembra aver tutte le intenzioni di mettere il più classico bastone tra le ruote per ostacolare il tentativo di Microsoft di accasarsi Yahoo. Nulla ancora di lontanamente simile a unalleanza anti-scalata, sia chiaro. Men che meno una contro-Opa, che cadrebbe quasi certamente nelle rete antitrust. Ma Eric Schimdt, ad del motore di ricerca più famoso del mondo, un canale di contatto con i rivali di sempre sembra averlo già aperto, secondo quanto anticipava ieri il Wall Street Journal.
Forse è solo unazione di disturbo, finalizzata a costringere il gruppo di Bill Gates ad alzare la posta. Per ora, loggetto del desiderio non si pronuncia, ribadendo di voler valutare ogni opzione. Un silenzio che non spaventa Microsoft, comunque convinta di poter mandare loperazione in porto entro lanno anche a costo di compiere un grande sforzo finanziario. Steve Ballmer, ad di Microsoft, ha invitato Yahoo ad accettare in fretta unofferta definita «generosa» (è del 62% superiore rispetto al valore di Borsa del titolo venerdì scorso), al punto che costringerà il gruppo a dover ricorrere ai prestiti.
«La componente cash dellofferta - ha spiegato Chris Liddell, responsabile finanziario della compagnia - sarà di oltre 20 miliardi di dollari e per la prima volta dovremo prendere soldi in prestito. In parte - ha aggiunto - useremo la liquidità che abbiamo e in parte ricorreremo al debito».
Rivolgendosi agli analisti, Ballmer ha dichiarato che lacquisizione di Yahoo aumenterebbe il grado di competizione del mercato della pubblicità via internet, piuttosto che eliminarlo. Una risposta indiretta alle osservazioni sollevate nel fine settimana dal responsabile legale di Google, Michael Drummond, secondo il quale «la transazione solleva questioni problematiche» e porterebbe a un eccessivo controllo della rete.
Per Ballmer, viceversa, «Google detiene chiaramente una posizione dominante. Ha circa il 75% del mercato delle ricerche a pagamento su base mondiale» e, quindi, un avvicinamento tra Microsoft e Yahoo porterebbe in realtà «a una maggiore concorrenza».
Resta da vedere come Google articolerà la propria controffensiva. Tra le ipotesi, quella di appoggiare altri possibili acquirenti (At&t, Time Warner e NewsCorp si sarebbero già dichiarate indisponibili), non essendo praticabile la strada di unofferta alternativa «a causa dei problemi di antitrust che potrebbero emergere», spiegava il Wall Street Journal. Peraltro, lAntitrust Ue sarebbe intenzionato a seguire la linea dura nei confronti di Microsoft e potrebbe perfino bloccare loperazione.
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