Zaia non vuole bere il «Prisecco»

«Prisecco? Forse cercavi Prosecco». Miracoli dei motori di ricerca online: così la giunta veneta guidata dal leghista Luca Zaia s’è accorta dell’ennesima mascalzonata ai danni del made in Veneto. Undicimila e cinquecento risultati per «prisecco» significa che in Germania a quel nome viene messo sul mercato un vino frizzante analcolico nelle diverse versioni rosso, bianco e rosé. S’infuria l’assessore all’Agricoltura Franco Manzato: «Un inganno bello e buono per consumatori non smaliziati, il prodotto non ha nulla a che vedere con il nostro prosecco Doc e con il prosecco superiore Docg. È ora che all’estero la smettano di lucrare sulla fama delle produzioni venete, propinando simili “beveroni”...».

E non è certo la prima volta che succede: pochi mesi fa la crociata anti «Rosecco» aveva portato buoni risultati alla causa in termini di visibilità. «Come Regione - annuncia Manzato - stiamo valutando se ci sono gli estremi di un danno economico». L’ex governatore e ora ministro dell’Agricoltura Galan è già stato messo in guardia.

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