Pedro Armocida
da Roma
È un film bifronte, dove il privato e il pubblico di una persona convivono per raccontare una storia personale e una con la S maiuscola che tocca da vicino la nostra Europa. In Persona non grata, scritto e diretto da Krzysztof Zanussi, si racconta di Wictor (alter ego del sessantaseienne regista di Varsavia?), ambasciatore polacco in Uruguay, addolorato per limprovvisa scomparsa dellamata moglie. Negli stessi giorni luomo si trova a dover dipanare lintricata vicenda di una commessa militare alla nazione sudamericana che la Polonia, in competizione con la Russia, vuole assolutamente ottenere. «Quello della diplomazia - spiega il regista polacco - è un mondo che rispecchia problemi universali, soprattutto quelli del pragmatismo e cinismo odierni. Da tuttaltra parte sta il mio ambasciatore, un idealista già militante di Solidarnosc, che oggi non può accettare di pagare una tangente per vincere la commessa militare. Non so se faccia bene ma comunque mi piace vederlo alla fine del film sereno perché non ha perso la sua integrità». Frutto di una coproduzione italo-polacca (da noi la Sintra di Rosanna Seregni e lIstituto Luce con Remo Girone nei panni di un furbo ambasciatore italiano a cui è affidata la divertente battuta: «Abbiamo ottimi servizi segreti sottovalutati in tutto il mondo») Persona non grata, nelle sale da domani, riesce a toccare tantissimi temi con pennellate precise soprattutto sui personaggi di contorno. Ecco allora il vice ministro degli affari esteri russo (interpretato dal regista Nikita Mikhalkov) a sottolineare la storica contrapposizione tra Russia e Polonia perché, dice Zanussi, «la verità è che la Russia non ha vissuto il cambiamento e la rivoluzione come noi dal basso con Solidarnosc. In ambedue i casi però c'è la tragedia universale di tutti i cambiamenti, allinizio si spera molto, poi arrivano i compromessi». Ecco il consigliere dellambasciatore (un altro regista, Jerzy Stuhr) per affrontare la questione della cultura del sospetto dato che, aggiunge il regista, «per le persone che hanno vissuto una forte oppressione rimane sempre il sospetto come traccia del potere prevalente. È una ferita che non si può rimarginare».
Infine lo spregiudicato viceministro polacco per raccontare la mancanza di ideali in quel Paese.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.