Al «Zanzi»Bar tre colpi di bacchetta magica

Luca Russo

La classifica per ora sorride ai rossoblù, così come anche la difesa, che non subisce gol dal 25 settembre, e forse anche gli arbitri (tre rigori a favore assegnati domenica da Zanzi,già soprannominato ironicamente dai tifosi rossoblù «Zanzibar»). Chi non sorride è il gioco. Contro la Pro Patria è andata in scena una partita in bianco e nero come i colori che evocava una sfida da altri tempi, con l'ultimo precedente fissato al 1966. Vavassori ha fatto per l'ennesima volta di necessità virtù inventandosi due esterni dal momento che mancavano due pedine in grado di interpretare adeguatamente quel ruolo e che Rossi non era al meglio. Si è così rivisto un Genoa incapace di costruire con De Vezze troppo spesso appannato e con un attacco assolutamente sterile anche per la mancanza di palloni giocabili. La verve di Stellini e Tedesco non è stata sufficiente a trascinare una squadra che manca l'appuntamento con il gol su azione dall'incontro di Novara. Benedetti così sono stati i due calci di rigore realizzati da Grabbi e Rimoldi che Cristian Zanzi, direttore di gara che ai raduni arbitrali intrattiene tutti con spettacoli di magia, ha materializzato al Ferraris (anche se quello su Grabbi ci poteva stare) con un gioco di prestigio. Il campionato di serie C è sicuramente modesto, ma certo non ci si può adagiare anche perché le squadre che affrontano il Grifo moltiplicano le forze per cercare di non farlo volare. Al mercato di gennaio mancano ancora due mesi.

In mezzo ci sono nove giornate di campionato, 27 punti in palio e la necessità di conquistarne il più possibile anche perché ci sono in agguato il pronunciamento del ricorso alla Caf per la vicenda Ghomsi e la penalizzazione sicura per la violazione della clausola compromissoria.

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