Zapatero: «Porte chiuse anche agli stranieri con contratto stagionale»

Zapatero chiude il rubinetto anche agli immigrati assunti in origine, ovvero a quegli stranieri che la Spagna assumeva nel paese di nascita e che lì rispediva finita la stagione di lavoro. Da ora si preferiranno i lavoratori senza impiego che risiedano su tutto il territorio nazionale, siano essi spagnoli o immigrati regolari, spiegano dal ministero del Lavoro. La grave crisi economica con la quale sta facendo i conti la Spagna (il Pil cresce allo 0,3%, l'inflazione supera il 5% e la disoccupazione sfiora il 12%) non consente più sgarri.
In Andalusia, regione che ogni anno richiama centinaia di migliaia di temporeros per la raccolta di frutta e verdura, questa nuova linea è già divenuta realtà. Gli uffici di collocamento hanno chiamato i disoccupati iscritti al settore agricolo offrendo lavoro nella raccolta. I sì sono stati il 10% del totale, un numero che copre circa la metà dei posti offerti e che andrà a discapito dei lavoratori stagionali.
Ma per molti il bello deve ancora venire. Il vero boom delle domande di lavoro arriverà nei primi sei mesi del 2009 quando i disoccupati - provenienti principalmente dall'edilizia - smetteranno di riscuotere l'assegno di disoccupazione e torneranno sul mercato.

Per il governo - che in passato aveva parlato anche di corsi di specializzazione per immigrati non qualificati - la strada è chiara: usarli in sostituzione di quei lavoratori che prima si assumevano in origine, diminuendo così la disoccupazione e la possibilità che qualche stagionale decida di rimanere, illegalmente.

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