da Roma
Nella lotta al terrorismo, il premier spagnolo José Luis Zapatero fa sua la proposta del ministro dellInterno italiano Giuseppe Pisanu. Secondo quanto scritto ieri dal quotidiano El Pais, il governo iberico sta valutando una serie di misure che riguardano cellulari e comunicazioni. Zapatero intende chiedere agli operatori di telefonia mobile di estendere a un anno la conservazione dei dati e delle informazioni contenute nei tabulati (orario, localizzazione e destinatari delle telefonate furono già decisivi nel ricostruire la dinamica dellattacco a Madrid dell11 marzo), modificando allo scopo lattuale legge sui servizi delle società di informazione che, sulla base di una direttiva europea in materia, aveva impegnato le società telefoniche a mantenere le banche dati con le informazioni per «massimo 12 mesi», mentre ora il termine sarà di «almeno un anno». Ancora più estesa rispetto alla direttiva Ue la normativa italiana, «ridisegnata» per tutela della privacy due anni fa, secondo la quale i dati sul traffico telefonico possono essere conservati per due anni più altri due, fino a un massimo di quattro «per esclusive finalità di accertamento e di repressione dei delitti», tra i quali naturalmente il terrorismo. Ma anche lultima proposta del titolare del Viminale - emanare un pacchetto di provvedimenti che preveda di legare obbligatoriamente lemissione di una carta sim per cellulari al nominativo dellacquirente - viene adesso «clonata» dal premier spagnolo.
Mentre per gli abbonati ai servizi di telefonia mobile esiste unanagrafe completa, infatti, non si può dire lo stesso per gli utenti dei telefonini ricaricabili, spesso non identificabili. Così, lidea di Pisanu si fa largo anche in Spagna, dove sono del tutto anonime ben 16 milioni di schede telefoniche prepagate, comperate senza alcuna formalità e senza firmare contratti, rendendo complicatissimo procedere allidentificazione degli utenti.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.