da Roma
«Li supplico e faccio voti al Signore che non la buttino in politica. Non strumentalizzate il calcio, ha già abbastanza problemi per conto suo». Linvito accorato a Berlusconi e Della Valle arriva dal regista Franco Zeffirelli. Diviso dal suo cuore viola («per me la Fiorentina è come la mamma») e dalle sue convinzioni politiche. «Spero proprio che la campagna elettorale resti fuori almeno dallo sport - dice Zeffirelli in unintervista allAnsa -. Milan-Fiorentina è e rimane una partita di calcio. Berlusconi e Della Valle che si danno la mano allo stadio? Sarebbe un bel gesto, ma escludo che possa avvenire, Diego ha la coscienza troppo sporca...». E comunque nessuno dei due ci sarà.
Zeffirelli è da sempre un fan del premier. «Più parlano male di lui è meglio è. Prego il cielo che continuino: se ne accorgeranno dopo il 9 aprile. Non so perché lo attaccano: che crimini ha commesso? A forza di accusarlo lo stanno facendo diventare automaticamente un eroe nazionale». Il regista è invece critico su Della Valle. «Ha il vizio di tenere i piedi in due staffe. Dice che va 30 volte allanno in Cina, chiedetevi che ci va a fare. Lo fa soprattutto per comprare manodopera a costo zero. Non credo che per questo possa diventare un eroe per il proletariato fiorentino. I nostri proletari sono gente che ha classe...». Nostalgia di Cecchi Gori? «Per carità, lui era un pazzo che ha volutamente fatto a pezzi la Fiorentina. Della Valle invece ha i suoi meriti nel riportare in alto la squadra. Anche se ha avuto fortuna e gli è costata due lire».
Il discorso torna di nuovo sulla partita. «Non carichiamo un evento come questo con cose che non centrano. Sarebbe come dire che Confindustria fa una campagna sullo sport solo perché la Juventus sta vincendo lo scudetto? Assurdo.
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