Nostro inviato a Berlino
«Questa sconfitta è stata una casualità. Siamo stati ammirevoli, i giocatori possono essere orgogliosi». Il presidente francese Jacques Chirac la prende con eleganza ma sotto la pelle dei cugini battuti ribollono rabbia e frustrazione. Raymond Domenech, ct dei Blues, arriva subito al punto. «Noi abbiamo giocato meglio dellItalia. Loro erano finiti, aspettavano solo i rigori. Siamo delusi per lesito, non per come abbiamo giocato. Ma questa squadra potrà andare lontano». Senza di lui, senza Zidane, per cominciare. «Zidane non mancherà solo al calcio mondiale, è mancato anche a noi nei minuti finali. La testata a Materazzi? Non scuso Zinedine ma posso capirlo. Quando uno deve sopportare quello che ha sopportato lui per 80 minuti e larbitro non fa nulla, è comprensibile. Il rosso a Zidane ha ucciso la gara: il quarto uomo ha visto quanto accaduto solo attraverso il replay della tv e poi lo ha detto allarbitro, mentre il linesman non aveva notato nulla. È stata inaugurata una nuova regola sullarbitraggio televisivo. Viva luso del video nel calcio». Domenech, poi, sceglie il suo «uomo partita». «Pirlo, che ha preso il riconoscimento della Fifa? No, Materazzi, perché ha fatto espellere Zidane. Però poteva evitare certe scene inutili. E non sto dicendo che larbitro era contro di noi». Il premio «perdere con classe» spetta invece a Thierry Henry. Deluso e stravolto ma disposto a riconoscere i meriti azzurri oltre la finale. «LItalia ha disputato un grande mondiale e ha meritato di vincerlo. La partita? Azzurri meglio nel primo tempo, noi nel secondo e nei supplementari. Ma le occasioni da gol vanno sfruttate e noi non lo abbiamo fatto.
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