Zidane mata la Spagna La Francia vola ai quarti

nostro inviato a Hannover
Ancora loro, ancora la Francia di Zidane e Vieira. Aspetti la Spagna dei giovani torelli ed invece piano, piano, rispuntano i due re di Francia. Zizou che gioca la partita come fosse l’ultima ed ora si ritrova a rivedere i piani per battersi con il Brasile. Vieira che fa il gattone eppoi graffia, morde, affonda il torello. Vieira e Zidane hanno messo faccia e firma in questo ricamo d’autore: uno splendore il gol di testa di Vieira, una delizia il 3-1 segnato da Zidane, andato a scivolare fra le maglie rosse come ai suoi tempi eroici. Ancora una volta la Spagna butta l’occasione di farsi grande, anche se ieri Henry dormicchiava e Trezeguet stava in panchina.
Sentire gli spagnoli sotterrare di fischi la marsigliese dev’essere stato un duro colpo al cuore per i francesi. Ma poi c’è voluto solo del tempo perchè Zidane e compagnia si prendessero la rivincita totale e un po’ bestiale. All’inizio Spagna e Francia hanno promesso tanto, e mantenuto poco. Due squadre votate al gioco che se la sono passata trastullandosi con il possesso palla per almeno mezzora. Indecisione figlia dei limiti, gioco lento figlio della stanchezza che comincia a morderti sui muscoli. Per un po’ pareva di assistere ad un duello sudamericano, non ad una sfida latina fra due squadre che conoscono il bello del ritmo e del giocare anche frenetico. Difficile vedere gli assi prendere in mano la partita. Zidane doveva santificare la sfida come fosse l’ultima: e lo ha fatto pensare anche il suo giocare senza respiro. Raul doveva festeggiare il compleanno. Le squadre li hanno aiutati poco, e il capitano spagnolo dopo otto minuti della ripresa è stato perfino sostituito: troppo fragile e senza pepe.
Partita che, per venti minuti, ha navigato senza tiri in porta, rischiando di far naufragare spettacolo e credibilità. C’era l’attesa anche sulle tribune. Possibile sia tutto qui? Poi finalmente il risveglio, solo quando i re si sono ritrovati: Zidane che lancia Henry, rasoterra sul quale Vieira e Ribery non arrivano alla deviazione. Scossone che ha segnalato l’inizio dei giochi. Rosetti, arbitro italiano sotto l’occhio di Collina, ha fatto un po’ di protagonismo positivo. Concesso un angolo, si è accorto di aver sbagliato, pronto a cambiare idea. Ha pescato il rigore di Thuram su Pablo, vedendo bene nonostante i dubbi francesi. David Villa (77 gol in 4 stagioni) ha soddisfatto il palato calciando questo rigore, il resto è stato fumo tanto da venir sostituito pure lui dopo 8 minuti.
Ma il colpo basso è servito ai francesi per rinfrescare idee non proprio brillanti. E da quel momento Zidane e soci si sono fatti più veri, più francesi, più vicini alla conquista del trono. Il pari è stato cosa fatta dopo nemmeno un quarto d’ora: Vieira si è ricordato d’avere un nome e due piedi buoni ed ha infilato un pallone verticale sul quale Ribery è sbucato come un leprotto. Totalmente allo sbando la difesa spagnola, è stato un gioco da ragazzi chiudere in gol.
Tutto da rifare. Ma è stata più agile e reattiva la Francia. Il quasi gol è arrivato dopo 6 minuti della ripresa, se Casillas non avesse dimostrato la bontà del suo guizzare a deviar pallonetto di Malouda, poi Ribery: tiro alto.

Invece la Spagna ha provato a riassettarsi con tre uomini nuovi. Soltanto inizio di un’agonia. A sette minuti dalla fine, il cross di Zidane ha pescato il testolone di Vieira. Colpo del ko. E nei due minuti di recupero, il fioretto di Zizou ha lasciato il segno. Come Zorro.

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