È stato un cittadino a dire basta. E a chiamare la polizia. La scena che aveva sotto gli occhi era assolutamente «normale». Specie a Genova. E probabilmente nulla sarebbe accaduto se il genovese non avesse deciso di ribellarsi a quella crudeltà.
Due sorelline erano costrette a chiedere lelemosina in via Balbi. Due zingarelle che rispettavano alla lettera gli ordini di papà e mamma. Anche per evitare guai peggiori nel caso si fossero opposte. Una bambina di 9 anni, laltra più «grande», di 14, giravano chiedendo soldi ai passanti, umiliandosi per pochi spiccioli. Il tutto, naturalmente, sotto gli occhi attenti della madre, una trentacinquenne romena, che aveva istruito le bambine e le sorvegliava restando a debita distanza. Anche il padre era in zona. Ma se ne stava comodamente seduto a un tavolino del bar mentre le figlie «lavoravano».
Di fronte a questa scena, un cittadino residente in zona ha deciso di chiamare il commissariato di Pré, sollecitando larrivo di una pattuglia. Quando gli agenti sono arrivati sul posto hanno trovato una situazione esattamente identica a quella descritta al telefono. E sono intervenuti, identificando le bambine e i loro genitori. Marito e moglie sono così stati denunciati per induzione allaccattonaggio delle due figlie minorenni.
Oltre a costringere le figlie a procurarsi il denaro chiedendo lelemosina, i genitori hanno ottenuto anche di vivere spesati dal Comune di Genova. A un controllo della polizia è infatti risultato che il nucleo familiare è alloggiato in un albergo di via Balbi a spese del Comune. Vicino al «posto di lavoro» delle bambine.
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