Zona industriale nella palude

Ormai a ridosso delle elezioni regionali e comunali, necessita parlare di quello che non si dice, di quello che la giunta uscente ha fatto, speso, sprecato, gettato: speriamo al vento!
«Ronco Scrivia è un piccolo comune, un tempo amena località turistica» dice il candidato sindaco Rita Crosta, alla cittadinanza. «Vorrei che ritornasse ad essere amena località! Se i cittadini ronchesi mi daranno fiducia cercherò di restituire Ronco ai suoi abitanti, togliendola dalla attuale, inaccettabile situazione di abbandono».
È un impegno non da poco. Ronco, le sue frazioni, sono abbandonati a se stessi. Una zona industriale, che ha preso avvio grazie ad un finanziamento e ad una scelta del precedente Governatore Biasotti, giace, per l'imperizia della giunta uscente, deserta ed allagata tanto che ne hanno preso possesso stuoli di anatre selvatiche e gabbiani. Il sindaco uscente, Franceschi, ha promesso che per dopo le elezioni ci sarà un primo insediamento! Chissà perché dopo le elezioni? Chissà perché invece, nella zona di Busalla, Seminella, gli insediamenti, pur scomodi, ci sono ed aumentano? Probabilmente per la sciagurata scelta di costruire un sottopasso per raggiungere la zona industriale. Questo infatti per molti mesi all'anno, esclusi solo quelli estivi, costringe all'uso di mezzi anfibi, dovendo attraversare una piscina più che un sottopasso.
Le frazioni, con il loro ripopolamento dovrebbero costituire una risorsa anche per combattere il dissesto idrogeologico; invece sono in condizioni di viabilità pessime, quando non addirittura irraggiungibili e con la strada comunale franata, abbandonata da anni: la strada Ronco S.-Minceto. Nomi bellissimi con paesaggi incantevoli: Porale, Tana d'Orso, Banchetta, Cipollina, Giacoboni, Cascine, Minceto, Pietrafraccia, Panigasse, Curlo, Malvasi tutte frazioni con gravissimi problemi di viabilità e di governo delle acque. La giunta uscente sembra non sapere che esiste un Piano di Sviluppo Regionale, che consente ed attiva politiche positive, per attività di difesa e rilancio del territorio che dovrebbero coinvolgere proprio tutte le frazioni.
Senza parlare poi di Borgo Fornari che a seguito dell'avvio dei lavori per il terzo valico si troverà invasa da decine e decine di camion al giorno che l'attraverseranno per il trasporto del materiale di scavo delle gallerie di Castagnola/Voltaggio. Questo aggravato da una previsione di circonvallazione, fatta dalla giunta uscente di Franceschi, che pretenderebbe di gettare nell'abitato di Borgo Fornari anche il traffico di Busalla non avendo ancora capito che occorre far proseguire la costruenda circonvallazione sull'argine sinistro dello Scrivia sino all'uscita dell'abitato verso il capoluogo.

Chi entra in Ronco, provenendo da Busalla/Genova ha poi un’ immagine significativa: un palazzotto già di proprietà comunale per un lascito generoso, che il comune non è riuscito ad utilizzare e ora cade a pezzi, con rischio anche per l'incolumità dei veicoli e delle persone.

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