Politica

Zuccoli: «La Francia rispetti la reciprocità»

da Milano

Il contrasto sul controllo dell’energia tra Italia e Francia innesca il dibattito sul fatto che il mercato italiano si sia, di fatto, aperto agli stranieri diversamente da quanto sta accadendo Oltralpe, a causa degli ostacoli frapposti dal governo francese all’eventuale Opa di Enel su Suez. Il braccio di ferro è terminato con la decisione di Parigi di fondere, a forza di legge, quest’ultima con Gaz de France. Una scelta che ha provocato le critiche del presidente di Aem, Giuliano Zuccoli: «Non nutro timori che il governo italiano saprà e dovrà dare risposte adeguate».
Zuccoli, che dallo scorso ottobre ricopre anche la carica di presidente in Edison - ora controllata da Transalpina Energia dopo l’intesa tra Aem e altre ex municipalizzate che si sono raccolte in Delmi cui è andato il 50% di Transalpina (e quindi del controllo di Edison) mentre l’altro 50% è detenuto dalla francese Edf -, è particolarmente irritato dalla vicenda specie perché intendeva dare continuità al business di Edison in maniera serena tra francesi e italiani in virtù delle intese raggiunte.
Insomma, presidente di un’azienda controllata alla pari da italiani e francesi, ma che ora non teme di schierarsi apertamente a favore delle «intese in precedenza raggiunte». Quelle per cui è stato tolto il blocco ai diritti di voto francesi in Edison (sterilizzati al 2% quando controllavano oltre il 20% del gruppo), ma a patto che fosse «rispettata la reciprocità». Cioè che la politica non impedisca l’affermarsi dei principi di mercato comunitari. «L’iniziativa del governo francese di bloccare l’Enel è totalmente censurabile», afferma Zuccoli a chi gli chiede un commento sulle manovre annunciate dal primo ministro francese Domenique De Villepin che ha dato il via libera alla fusione lampo Suez-Gaz de France per impedire, di fatto, l’Opa del colosso energetico italiano Enel sulla società parigina Suez.
E c’è poco spazio per trattare, se come sembra chiaro, ora non solo «il governo francese predica bene e razzola male», sottolinea Zuccoli aggiungendo che quanto avviene a Parigi «è un atteggiamento in contrasto violento con la normativa europea e con i comportamenti al di fuori dei suoi confini dalla stessa Francia». «L’atteggiamento del governo di Parigi non va assolutamente condiviso», prosegue il numero uno di Aem, ma non va neanche dimenticato, quanto all’offerta della tedesca E.On sull’iberica Endesa, «che anche il governo della Spagna sta assumendo iniziative in netto contrasto con lo spirito fondante dell’Europa unita».
Timori quindi per possibili riflessi negativi sull’alleanza realizzata in Edison con i francesi? «Noi su Edison abbiamo pari dignità con Edf - conclude Zuccoli - per cui andiamo avanti tranquillamente per la nostra strada».

Poi, sarà la politica a proteggere gli interessi italiani, nel caso in cui le leggi di mercato debbano valere «solo in Italia».

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