Napoli - È in corso da stamattina un’operazione anticamorra a Scampia e Secondigliano, quartieri degradati a nord di Napoli. L’operazione, coordinata dai pm della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, prevede perquisizioni per blocchi di edifici nelle zone dove sussistono le cosiddette "piazze dello spaccio" gestite dagli Scissionisti del clan Di Lauro. Oltre 100 uomini delle forze dell’ordine stanno eseguendo i controlli. C’è già un arresto eccellente: il boss di Secondigliano Tommaso Prestieri.
Il maxi blitz dei carabinieri Prestieri è stato fermato in base ad un provvedimento emesso dai pm della Direzione distrettuale antimafia di Napoli. Un decreto di fermo è stato consegnato anche a Vincenzo Esposito, di 27 anni. Entrambi sono accusati di tentato omicidio e porto illegale di arma. Reati aggravati dall’aver commesso il fatto allo scopo di agevolare l’organizzazione camorristica all’epoca denominata Clan Di Lauro. Vittima del tentato omicidio, l’impresario musicale Enrico Assante che "si era permesso di far cantare nella zona di Secondigliano denominata 'Sette Palazzi' il cantante Carmelo Zappulla", su invito di Nancy Grandelli, figlia di Patrizio Grandelli detto 'Mostro' senza il preventivo consenso di Tommaso Prestieri. Il presunto boss è reggente, con i propri familiari, della zona dei Sette Palazzi.
Tommaso Prestieri, un arresto eccellente Camorrista e artista, personaggio dalle mille facce, vicino alle armi ma anche alla poesia e alla pittura. Impresario teatrale e manager di cantanti neomelodici, discografico, ideatore di programmi televisivi, scrittore e marito di Rita Siani, compagna di scena di Mario Merola per diversi anni. Nel gennaio 2007 fu inaugurata, in una delle strade del centro di Napoli, una sua "personale" di pittura e il suo primo libro di poesie La vita, l’amore oltre il muro, scritto nel 1997, divenne un vero e proprio successo. All’epoca andò a ruba tra gli studenti di Secondigliano che comprarono il libro in edicola o lo fotocopiarono. Famosissime nel quartiere le poesie L’amore al 41 bis, Vigilia 41 bis, Carcere e mare e il libro Uomini di cristallo, una raccolta di rime che arrivò anche alla quinta ristampa. Un volume in cui celebra l’arte, la scrittura, la pittura che lo stesso Prestieri dichiarò essere "l’unico modo" per farlo "sentire vivo" e per farlo "volare con la fantasia". In occasione della sua mostra di pittura dichiarò di non cercare "riabilitazione" e aggiunse: "Ho sbagliato e quello che c’era da pagare ho pagato, voglio solo mandare un messaggio positivo ai giovani di speranza e di riscatto, sperando che le mie opere vengano valutate per quello che sono, belle o brutte, e non perché 'figlie' di Tommaso Prestieri".
Le indagini degli inquirenti Nel 2007 il suo nome tornò in un atto giudiziario, non come indagato, ma nella veste di potenziale bersaglio di attentati. Secondo quando ipotizzato allora dagli inquirenti, l’intera famiglia era stata 'offerta in regalo' dagli scissionisti degli Amato-Pagano agli alleati degli Abbinante. La strategia di morte fu resa nota da Giovanni Piana, ex braccio destro di Francesco e Guido Abbinante (boss di Marano e Secondigliano) dopo essere sfuggito all’agguato del 27 settembre dello scorso anno a Calvizzano, nel quale fu ucciso Giovanni Moccia. Il gruppo dei Prestieri, secondo quanto raccolto dai pm, avrebbe dovuto "pagare" l’omicidio del cognato di Guido Abbinante avvenuto nel corso della faida di Scampia del 2004-2005 quando i Prestieri erano alleati dei Di Lauro. Lo scorso anno, il pm napoletano Stefania Castaldi e il coordinatore della Dda partenopea sottolinearono che tutti i Prestieri erano in pericolo di vita.
I nomi dei possibili bersagli erano Tommaso Prestieri, il fratello Raffaele, Antonio Prestieri detto il Nano, nipote di Tommaso e figlio di Raffaele, Antonio Pica, Nicola Todisco, ritenuto killer di fiducia della famiglia Prestieri e Gennaro Magri. L’arresto odierno del capoclan è stato favorito proprio dalle dichiarazioni di Maurizio ed Antonio Prestieri oltre che da quelle di Antonio Pica, rispettivamente fratello e nipoti di Tommaso.