Organizzavano corsi di formazione rivolti a classi di 12 persone, fornendo materiale didattico, aule e quantaltro e in cambio ottenevano dalla Regione 150mila euro a corso. Ma per i militari della compagnia Duomo le lezioni erano solo sulla carta e hanno fatto tintinnare le manette. Otto gli arresti tra cui una famiglia intera, fratelli, figli, nipoti e moglie, più 5 persone sottoposte a obbligo di firma. Ma le indagini continuano per verificare se al Pirellone qualcuno non abbia peccato di faciloneria, leggi «omesso controllo», nel firmare i mandati di pagamento.
L'inchiesta era nata alla fine del 2003 in modo casuale. La lite tra uno degli insegnanti e un responsabile dei corsi per un mancato pagamento era finita in caserma. E così sono iniziati gli accertamenti. Che avrebbero fatto emergere parecchie irregolarità. Ai corsi, rivolti a classi di 12 persone, avrebbero preso parte al massimo due e tre persone. Ma lorganizzazione avrebbe poi fornito alla Regione documenti falsi, in tutto o in parte, dati ed importi relativi al numero e all'identità degli iscritti, dei docenti e dei mezzi didattici, nonché dei rimborsi delle spese di viaggio dei frequentatori, la predisposizione dei corsi realizzati dalle società coinvolte che facevano capo al consorzio Con.e.dis unico accreditato alla Regione.
In manette sono finiti Paolo Elia, 66 anni, di Gassino Torinese, presidente del consorzio con sede a Torino, e di altre due società. Poi Raffaele Iaccarino, 35 anni, residente a Monza, presidente «Training center» con sede a Milano; Antonio Iaccarino, 59 anni, responsabile della formazione; Massimiliano Iaccarino, 24 anni, amministratore unico della «Infoword informatica» di Milano e direttore dei corsi; Carmelo Mirto, 54 anni, residente a Niardo (Brescia), coordinatore dei corsi; Silvio Iaccarino, 55 anni, responsabile contabile delle società gestite dai nipoti Raffaele e Massimiliano; Elisabetta Vitaliano, 34 anni, tutor dei corsi gestiti dal marito Raffaele Iaccarino. Agli arresti domiciliari Barbara S.
Corsi di formazione fantasma, otto in manette
Maxi truffa ai danni della Regione. In cella unintera famiglia: figli, fratelli, nipoti e moglie
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