
Milano - È tutto vero: o, almeno, è vera l'unica parte davvero importante della bizzarra storia che ha per protagonista il pubblico ministero milanese Ferdinando Esposito, figlio del giudice di Cassazione che ha condannato Silvio Berlusconi e anche (dettaglio non irrilevante nell'economia generale della vicenda) nipote dell'ex procuratore generale della Cassazione Vitaliano Esposito. Certo, l'inchiesta aperta a carico di Esposito junior da parte della procura di Brescia dovrà occuparsi anche di alcuni presunti malvezzi del magistrato, come quello di farsi prestare soldi o di usare poliziotti come autisti per le sue amiche. Ma se il caso Esposito è diventato un tema così rilevante da richiamare l'attenzione anche di Ilda Boccassini è per un solo dettaglio delle accuse lanciate contro il giovane pm, dall'avvocato Michele Morenghi: quello di essere andato a casa di Silvio Berlusconi ad Arcore, nel pieno del processo Ruby che vedeva il Cavaliere indagato per concussione e utilizzo della prostituzione minorile.
È un reato, incontrare Berlusconi? Ovviamente no. Ma se di mestiere fai il pm a Milano, nella procura che indaga sull'ex premier, e vai ospite dell'indagato, per Ilda Boccassini e i suoi colleghi diventa quasi automatico diffidare di te, e sospettarti della colpa che nel gergo militare si chiamerebbe «intelligenza col nemico». Proprio di questo è sospettato oggi il giovanotto. Di essersi andato a presentare a Berlusconi per dissociarsi dalle asprezze investigative dei suoi colleghi, per accreditarsi come il volto umano della procura milanese.
E un dato è certo: Ferdinando Esposito è andato ad Arcore e ha incontrato Silvio Berlusconi. Non solo il 22 maggio 2013, ma in almeno un'altra occasione, forse due. Cosa si siano detti lui e il Cavaliere lo sanno solo loro, e forse l'avvocato Morenghi. La voce secondo cui ora Esposito sarebbe indagato per millantato credito potrebbe significare che il pm è sospettato di avere offerto a Berlusconi non solo amicizia ma anche qualche «dritta», ma sembra smentita dalle date: nel maggio 2013 le indagini milanesi su Berlusconi erano tutte già chiuse, e i loro risultati di pubblico dominio a livello planetario.
Altrettanto impossibile è che Esposito junior abbia ventilato a Berlusconi un trattamento di favore in occasione del processo in Cassazione, visto che il fascicolo per i diritti tv viene assegnato alla sezione feriale, presieduta dal padre di Esposito, solo il 9 luglio 2013. Appena ad Arcore vengono a sapere che a celebrare il processo sarà Esposito senior, per Esposito junior le porte si chiudono immediatamente. Da quel momento, Berlusconi e il pm milanese non si vedono più.
Resta il fatto che la Procura di Brescia, che ha ricevuto il fascicolo a carico di Ferdinando Esposito da Milano, appare intenzionata a scavare in profondità per capire cosa abbia spinto il giovane pm ad Arcore. L'ex amico, l'avvocato Morenghi, che con la sua denuncia ha dato il via al caso, scalpita: «Vorrei proprio sapere - dice ieri - perché i pm di Brescia non mi abbiano ancora interrogato».
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