Montecity, patteggia anche la Ferruzzi: un anno e 11 mesi
14 Aprile 2010 - 15:13Un altro patteggiamento nell’inchiesta sulle presunte irregolarità nella bonifica dell’area Montecity-Santa Giulia: pena di un anno e 11 mesi per Cesarina Ferruzzi, ex collaboratrice di Giuseppe Grossi
Milano - Continua l'inchiesta ed è già il terzo imputato che chiede e ottiene il patteggiamento della pena. Prossimo imputato sarà Paolo Titta, stretto collaboratore di Giuseppe Grossi, il"re delle bonifiche".
Patteggiamento Cesarina Ferruzzi, arrestata lo scorso 20 ottobre e difesa dall’avvocato Giuseppe Lucibello, aveva raggiunto un accordo con i pm, Laura Pedio e Gaetano Ruta, per il patteggiamento che è stato ratificato dal giudice e che prevede un risarcimento di circa 400 mila euro. L’imputata, ex responsabile legale e nel Cda della Sadi Servizi Industriali Spa (società del gruppo Green Holding di Grossi) era finita in carcere con le accuse di associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale, all’appropriazione indebita, alla truffa, al riciclaggio e alla corruzione di pubblici ufficiali. Secondo l’accusa, la donna avrebbe partecipato alla creazione di fondi neri per almeno 27 milioni di euro, gestita da Grossi col meccanismo della sovrafatturazione dei costi delle bonifiche dell’area. Ferruzzi, che era agli arresti domiciliari, torna libera.
Come Gariboldi e Ruggiero Quello della ex responsabile della
Green Holding è il quinto patteggiamento nell’ambito dell’
inchiesta. Lo scorso novembre, infatti, avevano patteggiato due
anni e sei mesi di reclusione due ex militari della Guardia di
Finanza arrestati a febbraio, assieme all’avvocato svizzero
Fabrizio Pessina. Lo scorso 12 gennaio ha patteggiato due anni
con pena sospesa, Rosanna Gariboldi ex assessore di Pavia e
moglie del deputato Pdl, Giancarlo Abelli, finita in carcere
anche lei lo scorso 20 ottobre assieme anche all’ex segretaria
di Grossi, Maria Ruggiero, che ha patteggiato un anno e nove
mesi.
Per venerdì, invece, è fissata l’udienza davanti al gup
Roberta Nunnari per le posizioni di Grossi e di Paolo Titta,
anche lui all’epoca stretto collaboratore dell’imprenditore,
molto noto nel settore delle bonifiche delle aree industriali.
Grossi ha raggiunto un accordo con i pm per un patteggiamento a
tre anni e sei mesi di reclusione, con un risarcimento
complessivo di circa 17 milioni di euro. Anche Titta vorrebbe
patteggiare un anno e 11 mesi. Sulla congruità delle pene
dovrà esprimersi il giudice.
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