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"Noi avevamo un'ipotesi molto chiara: la salita pubblica. Evidentemente ci sono un soggetto pubblico e un soggetto privato che sono in contenzioso tra di loro. Per noi a questo punto il tema sono le condizioni di garanzia per le persone, di garanzia degli impianti. In questo momento i lavoratori dentro gli impianti sono in un limbo" lo ha detto Michele De Palma, segretario della Fiom, a margine dell'incontro con il Governo sulla vicenda dell'Ex Ilva. (Alexander Jakhnagiev)

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Ex Ilva, De Palma (Fiom): "Vogliamo garanzie per i lavoratori e gli stabilimenti"

"Per noi la garanzia occupazionale vale per tutti: per lavoratori di Mittal, Acciaierie d'Italia, Nadi e per quelli dell'indotto. Abbiamo chiesto un tavolo specifico su questo" lo ha detto Michele De Palma, segretario della Fiom, a margine dell'incontro con il Governo sulla vicenda dell'Ex Ilva. (Alexander Jakhnagiev)

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Ex Ilva, De Palma (Fiom): "Abbiamo chiesto un tavolo per garantire l'occupazione"

"Oggi abbiamo capito finalmente che non esiste un socio privato in grado di determinare negatività sul territorio. Il socio privato che continua a sfruttare questi momenti per prepararsi a un contenzioso legale. Dopo la loro gestione disastrosa, hanno la faccia tosta di chiedere conto al Governo. E' il Governo che dovrebbe chiedere conto e noi dovremmo farlo" lo ha detto il segretario della Uilm, a margine dell'incontro con il Governo sulla vicenda dell'Ex Ilva. (Alexander Jakhnagiev)

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Ex Ilva, Palombella (Uilm): "Mittal è arrivato al capolinea, loro strategia finita"

"Da oggi chi imbratta o danneggia un monumento paga di tasca propria: questo principio è ora legge dello Stato. Non pagano più i cittadini, ma pagano coloro che si sono resi responsabili di questi gesti. La tutela dell'ambiente e i cambiamenti climatici sono questioni decisive per il nostro tempo su cui tutti vogliamo lavorare, ma danneggiare un nmonumento significa soltanto ricercare dell'inutile clamore mediatico" lo ha detto il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. (Alexander Jakhnagiev)

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Sangiuliano: "Da oggi chi imbratta un monumento paga di tasca propria"

"È per me un privilegio dare il benvenuto a lei e alla delegazione che la accompagna. Per la Repubblica Italiana è un onore averla qui in Italia e per me è un gran piacere averla qui al Quirinale per questo nostro incontro, e darle il benvenuto per questa sua prima visita ufficiale in Italia che corona una serie di incontri di alto livello, di visite che vi sono state che sono il segno della grande collaborazione che c'è tra Kazakhstan e Italia". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando al Quirinale il presidente della Repubblica del Kazakhstan, Kassym-Jomart Tokayev. "Una collaborazione che si sviluppa sotto vari profili, politico, economico, culturale, e che noi desideriamo intensificare il più possibile", ha spiegato il capo dello Stato, sottolineando il "rapporto di partenariato di valore strategico", che è accompagnato da "una sintonia, una consonanza sul piano delle relazioni internazionali". "Kazakhstan e Italia sono legate ai principi dell'Onu, al principio del multilateralismo - ha detto ancora Mattarella rivolgendosi a Tokayev -. Tutto questo rende facile la nostra collaborazione che lei ha così efficacemente sottolineato. Il nostro rapporto economico è intenso, come lei ha ricordato". Fonte video: Quirinale (Alexander Jakhnagiev)

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Mattarella riceve Presidente Tokayev: "Intensificare la collaborazione con il Kazakistan"

"Come commissione vogliamo guardare che tipo di impatto può avere questa nuova forma di automazione in un settore specifico come quello dell'informazione e dell'editoria. Abbiamo voluto prima di tutto ascoltare i giornalisti, gli editori e i player tecnologici. Sono emersi tre grandi temi: il primo è la figura del giornalista, figura fondamentale per nutrire quella parte dell'opinione pubblica e tutto ciò che sostiene il funzionamento democratico. Ecco, oggi il giornalista potrebbe essere un elemento secondario nella produzione della notizia: potrebbero esistere redazioni senza giornalisti, e questa è la prima grande sfida. La seconda grande questione emerge su come sia possibile avere giornalisti in un contesto democratico, e questo avviene solo se il settore dell'editoria è capace a mantenere tutto questo. Infine c'è il ruolo giocato dai grandi colossi della tecnologia, che al momento non rispondono alle logiche degli editori. Qui c'è un altro settore che si apre, e le difficoltà sono grandi, perché sono soggetti molto grandi, internazionali, e tutto va valutato anche in base a quello che l'Europa sta decidendo con l'AI Act". Lo ha detto padre Paolo Benanti, in audizione in commissione di Vigilanza Rai, nel suo nuovo ruolo di Presidente del Comitato per l’intelligenza artificiale istituito presso il Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri. Fonte video: Camera (Alexander Jakhnagiev)

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Commissione AI, Padre Benanti: "Prima grande sfida è difendere giornalisti e sistema"
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