A Nairobi "Alice for Children" ha creato un villaggio della speranza. Che per vivere ha bisogno di noi. Ora, insieme, dobbiamo pavimentare le aule scolastiche dei nostri bambini. Basta un piccolo contributo per milgiorare le loro condizioni di vita
Alice for children
Viaggio tra i volontari di "Alice for Children". La bellezza di compiere un miracolo quotidiano / Luna Berlusconi. La sottoscrizione: ecco come fare per aiutare i bimbi. La volontaria: "Insegnamo ai kenioti come camminare sulle proprie gambe"
Intervista alla volontaria Elisa Terranova: "Abito con i kenioti, sono la mia seconda famiglia. Soldi? Non è possibile riprendersi solo con gli aiuti a pioggia"
Siamo andati a visitare le baraccopoli di Nairobi e a vedere tutto quello che è stato costruito con i soldi dei lettori del Giornale. Un viaggio nell'inferno delle periferie africane tra i piccoli orfani di Alice for Children
Alice for Children ha cominciato dal fango degli slum. Ha dato, in un luogo di degrado, la speranza ad alcuni bambini di vivere per mezza giornata una vita più normale, insegnando loro a scrivere, a leggere, a parlare due lingue, a essere creativi e a puntare sulle proprie potenzialità
Gianfranco Morino venticinque anni fa ha scelto l'Africa. Ha iniziato facendo il medico nelle baraccopoli della capitale keniota e ora ha aperto un grande ospedale per aiutare i più deboli: "La mia non è stata una fuga dall'Italia, sono venuto a Nairobi perché è qui che c'è l'emergenza sanitaria"
Adozioni a distanza e donazioni. L'associazione di Daria e Diego Masi aiuta i bambini degli slum regalandogli uno spazio di felicità. Siamo andati a vedere quello che hanno costruito anche grazie all'impegno dei lettori del Giornale. VAI ALLO SPECIALE
Elisa, trent'anni, gli ultimi quattro passati in Africa come volontaria. Da due anni si occupa del villaggio di Alice for Children a Nairobi e organizza, gestisce e coccola centocinquanta orfani. VAI ALLO SPECIALE
Ultimo giorno. Nel villaggio di Alice, un pezzo di paradiso fuori dal fango degli slum: le feste di compleanno dei piccoli orfani, il loro primo piatto di pasta, il sorriso di un bambino maltrattato e una pianta in ricordo della mia presenza. Primo giorno, secondo giorno, terzo giorno
Ezra Randy ha 22 anni, 4 anni fa ha creato nello slum di Korogocho la prima radio-ghetto. Oggi è una realtà consolidata e imitata in tutta l'Africa, siamo andati a conoscere il fondatore di un'emittente che ha cambiato il mondo degli slum. VAI ALLO SPECIALE