
Molti iracheni non credono negli Usa. In un sondaggio, non scientifico, effettuato dalDipartimento di Stato emerge che il 40 per cento degli iracheni non crede nella politica estera degli Stati Uniti. Gli Usa, secondo i residenti iracheni intervistati “starebbero lavorando per destabilizzare il paese e controllare le sue risorse naturali”. Un terzo degli intervistati crede che l’America “sostenga il terrorismo in generale ed in particolare lo Stato islamico“

La guerra tra sciiti e sunniti che sta insanguinando il mondo islamico sta avendo effetti anche tra i palestinesi

“Gli ordigni esplosivi utilizzati dallo Stato islamico per minare Palmira, sono stati realizzati in quattro nazioni: Italia, Usa, Russia e Cina"

“Le conoscenze acquisite da quest’uomo rappresentano una minaccia terrificante per la sicurezza del nostro paese”. Il governo inglese, poche ore fa, ha confermato che un ufficiale della marina britannica che ha frequentato uno dei più prestigiosi college del paese, è fuggito in Siria per unirsi allo Stato islamico

Sono il fiore all’occhiello dell’esercito iraniano: la 65a Brigata aviotrasportata Nohed, i berretti verdi di Teheran

Il 5 maggio scorso, i russi hanno organizzato un importante concerto a Palmira, la città martire da poco liberata dall’occupazione dello Stato islamico

Il modello multiculturale britannico ha portato a una frammentazione del contesto sociale e urbanistico, dividendolo in ghetti etnici, culturali e religiosi

Lo rivela l’inviato dell’Onu, Jan Kubis, al consiglio di Sicurezza parlando di "prove dei crimini atroci" commessi dai jihadisti

"Gli Occhi della Guerra" incontrano un giovane palestinese vessato dai terroristi e dal regime di Bashar Al Assad

Nelle ultime tre settimane, la Sas inglese ha catturato tre signori della guerra, poi consegnati ai funzionari kurdi ed iracheni per l’interrogatorio. È questa la prima conferma delle nuove missioni contro lo Stato islamico ad opera dello Special Air Service. Le nuova strategia prevede proprio dei blitz, condotti dagli operatori britannici, per sequestrare i comandanti nemici. Tali operazioni sono ritenute vitali per indebolire la linea di comando posta a difesa di Mosul
