Accoltellò alla gola un poliziotto alla stazione di Hannover: condannata a sei anni per tentato omicidio Safia S., sedicenne tedesco-marocchina. Secondo l'accusa agì per conto dell'Isis

Accoltellò alla gola un poliziotto alla stazione di Hannover: condannata a sei anni per tentato omicidio Safia S., sedicenne tedesco-marocchina. Secondo l'accusa agì per conto dell'Isis
Il fatto è successo in Iraq lo scorso novembre, ma la stampa ne ha parlato soltanto ora. Un simile colpo va a segno solo una volta su un milione
Ad Aleppo i ribelli siriani hanno creato numerosi passaggi sotterranei. Ecco come sono fatti e a cosa servivano
L'allarme degli 007 dopo l'attentato di Berlino
Sono sedute nella biblioteca dell’American University a Yola, nord est della Nigeria
Dalla Tunisia proviene la gran parte di terroristi che hanno colpito l'Occidente. Dalla strage di Nizza a quella di Berlino
Estate del 2010: pubblicata per la prima volta sulla rete una guida dettagliata per compiere attentati
Ci sono i civili, ad Aleppo est. Dai cinquantamila ai duecentocinquantamila. Un numero tanto grande quanto vago. La parte orientale della seconda città siriana è in mano ai ribelli da quattro anni. Le milizie che l'hanno avuta in mano sono le più disparate. Proprio oggi, il Corriere ha pubblicato un articolo in cui viene riportata la testimonianza di un portavoce di Ahrar Al Sham: "Ci sono stati tentativi iraniani di sfruttare la situazione al Aleppo e impedire qualsiasi evacuazione della nostra gente da Aleppo assediata, ma alla fine un accordo è stato raggiunto nonostante l’intransigenza iraniana". Una fonte autorevole? Non proprio. Ahrar Al Sham, ovvero "Uomini liberi della grande Siria", è un gruppo islamista e salafita. In poche parole: sono dei jihadisti. Jihadisti che ora potrebbero nascondersi anche tra i civili in fuga, come è successo in passato sia in Libia che in Iraq.
DACCA – La povertà non c’entra. L’ignoranza neanche. I terroristi che combattono in nome dell’islam radicale in Bangladesh sono i rampolli della borghesia della capitale cresciuti nelle migliori università private. “In passato i jihadisti arrivavano dalle scuole coraniche, ma ora non è più così”, spiega il reporter Ziaul Kabir, autore del libro Militancy & Media, un volume che analizza i link tra terrorismo e mezzi d’informazione