
L’operazione "Sommo poeta", condotta dalla Squadra mobile di Trento, ha portato a trentacinque arresti. In manette anche alcuni rifugiati: vendevano droga ai minorenni

Le tristi condizioni in cui sono costretti a lavorare gli uomini della Polizia di Stato. Divise logore, pantaloni da equitazione, mancanza di strumenti e accessori. Fondine che si spaccano. Il sindacato corre ai ripari per Natale

Dopo la richiesta di chiarimenti da parte del Viminale al Capo della polizia scatta la protesta degli agenti. Il Fsp: "Hanno fatto il loro lavoro"

Nella mattinata odierna, personale della Polizia di Stato di Caserta ha dato esecuzione all'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta di questa Procura della Repubblica, a carico di 13 persone. / Polizia di Stato

La Polizia di Stato di Nuoro ha eseguito tre misure cautelari nei confronti di tre cittadini marocchini, due donne e un uomo.
Le indagini dei poliziotti della Squadra Mobile hanno accertato che si trattava di una vera e propria organizzazione criminale operante nel territorio di Siniscola (NU) con finalità di organizzare matrimoni fittizi tra cittadini italiani e donne straniere anche loro di origini marocchine, per far loro conseguire la cittadinanza italiana e una volta entrate nel territorio italiano al fine di avviarle all’attività di meretricio con particolare indirizzo di persone anziane da poter circuire e depredare di ogni avere.
Gli arrestati da tempo residenti in Sardegna individuavano italiani disposti in cambio di somme di denaro e di favori sessuali a recarsi in Marocco per contrarre matrimonio con giovanissime donne da far giungere in Italia e avviare alla prostituzione per una ristretta cerchia di anziani clienti italiani, alcuni dei quali anche affetti da infermità, approfittando del loro stato di prostrazione e solitudine e prospettando loro la possibilità di trascorrere del tempo con le giovani donne a fronte di pagamento di somme di denaro. Col tempo le giovani prostitute riuscivano a conquistare la fiducia delle anziane vittime inducendole a compiere atti di disposizione patrimoniale di ingente valore a favore del gruppo criminale. L’intera attività illecita ha fatto realizzare all’organizzazione numerose migliaia di euro. / fonte Polizia di Stato

In una nota il sindacato Fsp della Polizia di Stato si scaglia contro le celebrazioni a Genova in onore di Carlo Giuliani: "Rischiò di uccidere un carabiniere che stava facendo il suo dovere. Si rimuova da piazza Alimonda il cippo a lui dedicato"

Prodotto alla fine degli anni '70, venduto al Qatar nel 1980 e poi in Spagna nel 1994. Il mistero del missile aria-aria rinvenuto a Torino

Nell’arsenale sequestrato dalla Digos di Torino sono presenti dei caricatori ad alta capacità, veri e propri ammazzasbirri

Nei giorni scorsi, la DIGOS della Questura di Torino, a seguito di un’articolata indagine coordinata dalla locale Procura della Repubblica e diretta dalla Polizia di Prevenzione (UCIGOS), ha eseguito diverse perquisizioni delegate con la collaborazione degli omologhi uffici di Varese, Pavia, Novara e Forlì, traendo in arresto (convalidato il 12 luglio con applicazione della misura cautelare in carcere) il cittadino italiano DEL BERGIOLO Fabio, di anni 60, per la detenzione, presso la propria abitazione di Gallarate (VA), di un ingente quantitativo di armi da guerra (tra cui fucili di assalto e mitra) e di armi comuni da sparo, di provenienza perlopiù austriaca, tedesca e statunitense. Nel medesimo contesto operativo la Polizia di Stato ha sottoposto a Fermo di Indiziato di Delitto il cittadino svizzero MONTI Alessandro Michele Aloise, di anni 42, e il cittadino italiano BERNARDI Fabio Amalio, di anni 51, entrambi responsabili di detenzione e messa in commercio di un missile aria/aria MATRA in utilizzo alle forze armate del Qatar. L’attività di polizia giudiziaria, iniziata nel luglio 2018 anche con l’attivazione di intercettazioni telefoniche e telematiche, trae origine dalle attività di alcuni combattenti italiani con ideologie oltranziste evidenziatisi in passato per aver preso parte al conflitto armato nella regione ucraina del Donbass. / fonte Polizia di Stato

La Polizia di Stato cambia i distintivi sancendo definitivamente la sua separazione dall'ambito militare, oggi la presentazione
