primavera araba

Mouhcine Fikri era un venditore di pesce. È morto venerdì scorso ad al-Hoseyma, in Marocco, dentro un camion per compattare i rifiuti mentre cercava disperatamente di salvare i pesci che gli erano stati confiscati dalla polizia marocchina. Un gesto, quello di Fikri, contro ogni speranza per recuperare quel poco che gli permetteva di vivere

Matteo Carnieletto
Viene maciullato nel tritarifiuti e scoppia la rivolta in Marocco

Fino al 2011, prima che iniziasse la stagione di profondi cambiamenti passata alla storia con il nome di “primavere arabe”, solo pochissimi studiosi o analisti avrebbero pensato che tale fenomeno potesse essere l’anticamera dell’esplosione del radicalismo islamico o addirittura dello jihadismo

Luca Steinmann
Dalle primavere arabe alla jihad mediorientale

Dalla Tunisia sono partiti oltre 6mila foreign fighter: "Hanno una copertura politica. Nessuno interferisce con loro”

Marco C. Vassallo
L'esercito segreto dell'Isis

Lo scorso dicembre, il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un importante documento intitolato “Strategia di sicurezza nazionale”. Un capitolo di questo testo è dedicato alle “rivoluzioni colorate". Come è noto, i politici russi ne hanno un giudizio diametralmente opposto rispetto a quelli occidentali e parlano apertamente di “una delle principali minacce per la sicurezza nazionale della Russia”, individuando tra i responsabili di queste rivolte “gruppi radicali che usano ideologie estremiste nazionaliste e religiose, Ong straniere e internazionali e privati cittadini"

Matteo Carnieletto
Sostenitori di Sisi in piazza Tahrir al termine delle elezioni / 30 maggio
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