Santoro inizia Servizio pubblico annunciando che Mediaset lo ha citato per danni. L'azienda: ha detto falsità, affermando che il Biscione ha fatto saltare l'accordo con La7
Alessandro Sortino, inviato per Piazza Pulita: "Nessun attentato contro i trasmettitori di Servizio pubblico". Ma Santoro replica: "Tutto vero"
La prima puntata del "Servizio pubblico" di Santoro fa subito il boom di ascolti. Santoro, forte del successo di pubblico, strilla "Ora è iniziata la rivoluzione". Ma il progetto ricorda quello che 30 anni fa consentì a Berlusconi di lanciare il suo network sfruttando le televisioni locali per aggirare il monopolio detenuto dalla Rai
Il telepredicatore parte col botto e dimezza gli spettatori del suo "figlioccio" Corrado Formigli approdato a La7. "Servizio pubblico" non stupisce e si presenta come una copia di Annozero
Esordisce sul multipiattaforma il Servizio Pubblico di Santoro: "Ecco la nostra rivoluzione". Ma è sempre la solita solfa: una copia di Annozero più inacidita e noiosa. Il titolo della puntata è "Scassare la casta", ma nel mirino c'è sempre e solo Berlusconi. Il metodo Santoro? Una zuppa riscaldata (ma stavolta è gratis) / Laura Rio
Michele Santoro presenta il suo nuovo progetto editoriale: "Povero ma artisticamente bello". E veste i panni del capopopolo: "Vogliamo dare a pezzi di società la possibilità di immaginare di poter cambiare le cose secondo le proprie idee". Poi il solito ritornello: l'accordo con La7 è saltato per colpa di Berlusconi
Alla brigata Santoro mancava ancora un volto, quello di Sandro Ruotolo. Ora il giornalista di Anno zero rompe gli indugi e si va avanti: a Servizio pubblico ci sarà anche lui, per ricostituire la stessa squadra di sempre
Santoro è indeciso e cambia il nome alla trasmissione che deve ancora partire: non più Comizi d'amore, ma Servizio pubblico. E non perde l'occasione per sparlare dei suoi argomenti preferiti
Su Servizio pubblico, il giornalista intervista due sindacalisti della Cgil. L'accusa è fortissima: gli agenti sarebbero stati dati in pasto ai black bloc perché i nuclei mobili erano schierati a difesa di Palazzo Chigi