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“Siamo convinti che l’azione di semplificazione non debba arrivare solo a valle, ma debba intervenire a monte, in tutte le nuove proposte di legislazione europea. Condivideremo per questo l’invito alla Commissione, e con lei ai co-legislatori, a lavorare per raggiungere l'obiettivo di ridurre il costo di tutti gli oneri amministrativi almeno del 25% per tutti, e almeno del 35% per le piccole e medie imprese. Faremo tutto quello che possiamo per impedire che l’Europa venga soffocata dalle sue stesse regole”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel corso delle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo del 20 e 21 marzo. Senato (Alexander Jakhnagiev)

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Meloni: "Faremo di tutto per impedire che Ue venga soffocata da sue stesse regole"

“Non ci interessa il protagonismo delle parole, ci interessa il protagonismo dei fatti. Significa, anche, che il ruolo dell’Italia non è quello di seguire acriticamente i partner europei piuttosto che statunitensi, ma al contrario quello di offrire il suo franco punto di vista e se necessario segnalare anche il suo dissenso, perché la posta in gioco è troppo alta. E questo fa una Nazione seria. È quello che abbiamo fatto di fronte a proposte che rispettiamo ma non ci convincono, sempre ringraziando, in ogni caso, chiunque in questa fase si assuma la responsabilità di fare delle proposte. Quindi, ancora una volta sarò chiara, anche davanti a quest’Aula: l’invio di truppe italiane in Ucraina è un tema che non è mai stato all’ordine del giorno, così come riteniamo che l’invio di truppe europee – proposto in prima battuta da Regno Unito e Francia – sia un’opzione molto complessa, rischiosa e poco efficace”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel corso delle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo del 20 e 21 marzo. Senato (Alexander Jakhnagiev)

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Meloni: "Ruolo Italia non è seguire acriticamente i partner Ue o altri. Possiamo segnalare dissenso"

“Faremo di tutto perché l’Europa non sia soffocata dalle sue stesse regole. Se l’Europa pensa di sopravvivere in questa fase continuando a pretendere di iper-regolamentare invece di liberare energie non sopravviverà. È una nuova visione che serve ed è la politica che deve tracciare la rotta non la burocrazia”, così la premier Meloni in Senato in vista del Consiglio Ue. Senato (Alexander Jakhnagiev)

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Meloni: "L'Europa che vuole iper regolamentare tutto non sopravviverà, serve nuova visione"

“Come si trovano gli 800 miliardi? Coinvolgendo di più il settore privato e per forza di cose ci sarà anche una quota di debito pubblico. Con questa nuova urgenza che è stata impressa dalle recenti dichiarazioni della Commissione sulla difesa europea è chiaro che le capacità di espansione del deficit per tanti paesi forse non le abbiamo, quindi effettivamente bisogna ricorrere in qualche modo al debito comune. Io ho sempre sostenuto questa cosa da moltissimi anni. La cosa principale è fare quei cambiamenti delle regole necessarie per creare un mercato unico. Questa è la cosa più importante. Si parla di mercato unico dei capitali ma per avere un mercato unico occorre un’attività finanziaria comune”. Così Mario Draghi in audizione davanti alle Commissioni riunite di Camera e Senato. Senato (Alexander Jakhnagiev)

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Draghi: "Ottocento miliardi per RearmEu? Forse ora serve di più, coinvolgere i privati"

"Ci troviamo alla vigilia di un Consiglio europeo che cade in un momento estremamente complesso per le vicende globali, e allo stesso tempo decisivo per il destino dell'Italia, dell'Europa dell'Occidente". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nelle comunicazioni in Senato in vista del Consiglio europeo. Senato (Alexander Jakhnagiev)

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Riarmo Ue, Meloni al Senato: "Momento decisivo per il destino di Europa e Occidente"

"Questa e tutte le altre sono tutte cose che si affrontano insieme, l'idea di soluzioni bilaterali e' quello che in fondo vogliono i nemici della Ue ma non sono per niente sicuro che sia quello che fa bene a noi. Anche come potere contrattuale, se si sta insieme si ha piu' potere contrattuale che stando da soli". Così Mario Draghi in audizione davanti alle Commissioni riunite di Camera e Senato. Senato (Alexander Jakhnagiev)

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Dazi Usa, Draghi: "Soluzioni bilaterali sono quelle che vogliono i nemici della Ue"

“Le decisioni a cui il Rapporto chiama l’Europa sono ancor più urgenti oggi quando la necessità di difendersi e di farlo presto è al centro dell’attenzione e delle preoccupazioni della maggioranza dei cittadini europei. Un’Europa che cresce finanzierà più facilmente un fabbisogno finanziario che ormai supera le previsioni del Rapporto. Un’Europa che riforma il suo mercato dei servizi e dei capitali vedrà il settore privato partecipare a questo finanziamento. Ma l’intervento dello Stato resterà necessario. Gli angusti spazi di bilancio non permetteranno ad alcuni Paesi significative espansioni del deficit, né sono pensabili contrazioni nella spesa sociale e sanitaria: sarebbe non solo un errore politico, ma soprattutto la negazione di quella solidarietà che è parte dell’identità europea, quell’identità che vogliamo proteggere difendendoci dalla minaccia dell’autocrazia. Il ricorso al debito comune è l’unica strada”. Così Mario Draghi in audizione davanti alle Commissioni riunite di Camera e Senato. Senato (Alexander Jakhnagiev)

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Draghi: "Il ricorso al debito comune per la difesa Ue è l'unica strada"

“La nostra sicurezza è oggi messa in dubbio dal cambiamento nella politica estera del nostro maggior alleato rispetto alla Russia che, con l’invasione dell’Ucraina, ha dimostrato di essere una minaccia concreta per l’Unione Europea. L’Europa è oggi più sola nei fori internazionali, come è accaduto di recente alle Nazioni Unite, e si chiede chi difenderà i suoi confini in caso di aggressione esterna – e con quali mezzi. L’Europa avrebbe dovuto comunque combattere la stagnazione della sua economia e assumere maggiori responsabilità per la propria difesa in presenza di un minore impegno americano da tempo annunciato. Ma gli indirizzi della nuova amministrazione hanno drammaticamente ridotto il tempo disponibile. Speriamo ci spingano con eguale energia ad affrontare le complessità politiche e istituzionali che hanno finora ritardato la nostra azione”. Così Mario Draghi in audizione davanti alle Commissioni riunite di Camera e Senato. Senato (Alexander Jakhnagiev)

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Draghi: "Difesa comune Ue passaggio obbligato, nostra sicurezza messa in dubbio da svolta Trump"
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