
Dopo una rinuncia a candidarsi che gli è costata non poco, celebrata sull'altare della responsabilità e dell'interesse del Paese, come si addice ad uno statista, Silvio Berlusconi ha chiesto a sua volta un atto di responsabilità a Mario Draghi.

A volte nel nostro meraviglioso Paese si usano le parole senza avere contezza di ciò che si dice. Oppure non c'è consapevolezza di cosa si propone.

Se Silvio Berlusconi alla fine rinuncerà a candidarsi per il Quirinale, sarà solo per salvaguardare l'interesse del Paese, per dimostrare ancora una volta che le sue legittime ambizioni vengono sempre dopo l'Italia.

Beppe Grillo vittima del grillismo. Il fondatore e il suo braccio armato sono incappati in una di quelle leggi indecifrabili, dai connotati misteriosi, inasprite dalla mente perversa di Alfonso Bonafede e compagni

Delle tante congetture usate della sinistra per contrastare l'arrivo al Colle di Silvio Berlusconi, una che davvero non sta né in cielo né in terra, è quella che vede come conseguenza di una simile eventualità le elezioni

Nel 2015 ero in Parlamento e partecipai all'elezione del Presidente della Repubblica. In quell'occasione io suggerii pubblicamente la candidatura di Romano Prodi nel nome della pacificazione del Paese, pur non condividendone nessuna posizione politica.

Oggi per la prima volta dalla sua nascita il centro-destra ha la possibilità di dire la sua sul Quirinale

La prima anomalia è quella di un premier che prima di una conferenza stampa avverte tutte le testate del Paese che non risponderà a domande riguardanti il Quirinale

Il premier avrebbe espresso "dubbi" sull'opportunità di cambiare ruolo in questo momento. Già oggi in conferenza l'annuncio?

C'è un carattere di un certo mondo della politica, della cultura, dello spettacolo, del giornalismo che spesso condiziona la sinistra, davvero insopportabile: la pretesa di porre veti.
