Immagini del «day after» del Giuseppe Conte in salsa sudamericana, che ha usato uno strumento solenne come il discorso alla Nazione in Tv

Immagini del «day after» del Giuseppe Conte in salsa sudamericana, che ha usato uno strumento solenne come il discorso alla Nazione in Tv
Immaginate una conference call tra banchieri prestigiosi a Milano. Gente del calibro di Corrado Passera. Uno scambio di idee sul momento drammatico. In cui si parla del premier e del governo in termini non proprio lusinghieri
Come tutti i giorni sto andando a piedi in ufficio qui a Milano. E non vedo più di tre persone in giro per strada. Segno che, al di là della nomea che ci hanno affibbiato, gli italiani sono responsabili.
Se Giulio Cesare, Leonardo o, chessò, Napoleone, fossero stati intervistati sulla propria vita o sulle proprie gesta, difficilmente avrebbero risposto come Giuseppe Conte a El Pais sulla tragica esperienza italiana sul Coronavirus
I dati della Guerra parlano da soli: in Lombardia ci sono stati più morti che in tutta la Cina e, se si conteggiano i decessi in Italia, si arriva al doppio (a ieri 6.820)
I tentennamenti del governo proseguono: professare unità significa restare inermi
In questa strana Italia ormai alzare un sopracciglio, esprimere una riserva e, magari, rilevare un errore sull'operato del governo, viene considerato una polemica e, conseguentemente, paragonato ad un delitto di lesa maestà