Elena Barlozzari

Foto profilo di Elena Barlozzari

Sono nata a Roma, in un quartiere dove i ruderi antichi dormono da secoli, imperturbabili da fare invidia. Invece io sono un’anima inquieta. Le suole delle mie scarpe mi raccontano molto meglio di qualche riga impilata. Se potessero parlare, probabilmente, chiederebbero pietà. Collaboro con Il Giornale.it dal 2016 e mi occupo soprattutto di cronaca, con qualche sconfinamento nella politica e negli esteri. La laurea in Giurisprudenza mi è servita moltissimo, a capire che l’avvocatura non fa per me. Sono giornalista pubblicista perché “è sempre meglio che lavorare”. 

Il triste declino Villa Ada, da giardino reale a dormitorio per i clochard. L'ex tenuta di caccia di casa Savoia è ormai diventata una gigantesca favela. E tra i tanti senzatetto che hanno trovato riparo nei suoi meandri c'è persino chi ha allestito il proprio giaciglio su un albero.

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Villa Ada, l'ex centro per l'ippoterapia rifugio per senzatetto

Bombolette spray e sacchi di bitume per segnalare e tappare le buche: decine di cittadini hanno partecipato all'iniziativa promossa dalla mamma di Elena Aubry, Graziella Viviano, per mettere in sicurezza le strade della Capitale. L'appello alla sindaca: "Il Campidoglio faccia qualcosa"

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Emergenza buche, i romani sono costretti a tapparsele da soli

Dalla foiba di Castua, in Croazia, emergono i corpi di almeno 7 italiani massacrati dai partigiani di Tito il 4 maggio del 1945. Tra loro ci sarebbe anche il senatore fiumano Riccardo Gigante. Per FederEsuli si è trattato di “un gesto di umana pietà, atteso purtroppo ancora da molte vittime”

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Quegli italiani massacrati dai titini riesumati dalla fossa di Castua

Dalla foiba di Castua, in Croazia, emergono i corpi di almeno 7 italiani massacrati dai partigiani di Tito il 4 maggio del 1945. Fondamentali per risalire all'identità delle vittime i pochi effetti personali che sono sopravvissuti al logorio degli anni: due orologi, una protesi con due denti d’oro, due pettini, un gemello da polso ed un bocchino.

Elena Barlozzari
Foibe, a Castua la terra restituisce i resti dei nostri connazionali

Da alcuni mesi ormai il Parco del Colle Oppio è in mano ad un gruppo di richiedenti asilo dediti allo spaccio. Gli affari vanno avanti alla luce del sole e la villa è diventata anche un punto di riferimento per i turisti in cerca di "sballo"

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Lo spaccio dei richiedenti asilo all’ombra del Colosseo
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