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Giovanni Masini

Foto profilo di Giovanni Masini

Nato a Milano nel novembre 1990, la mia famiglia è lombarda e ambrosiana da generazioni.

Scrivere è sempre stato il mio più grande amore, il giornalismo la forma più congeniale che ho trovato. Al sito del Giornale dal luglio 2014, la mia vera e grande passione è la politica.

Curioso per natura, ho cercato di assecondare la mia sete di imparare con studi classici prima e con una laurea in filosofia poi. Studiare giornalismo a Londra mi ha permesso di apprezzare quanto c'è di meglio sia dentro che fuori d'Italia; poi ho capito che scrivere in una lingua che non fosse la mia era impossibile e sono tornato a giocare con le parole in italiano.

Sempre pronto ad intavolare una discussione schietta, cercherò nel limite del possibile di rispondere ad ogni dubbio e richiesta di chiarimento. Se non detestassi il genere, sceglierei come motto “Ne pas tricher”, di Albert Camus. Non barare.

Un vero e proprio campo profughi, ma senza nessun tipo di assistenza: in questo si è trasformata l'isola di Kos, da mesi meta di un flusso incessante di sbarchi di profughi provenienti dalla vicina Turchia. I migranti vivono al sole, sotto tende disposte in lunghe file. La prolungata attesa per i documenti necessari ad abbandonare l'isola non fa che esasperare gli animi

Giovanni Masini
Kos, l'isola trasformata in campo profughi

Per seguire i migranti in rotta per l'Europa partiamo dalla spiaggia di Bodrum dove i profughi e i clandestini sognano l'Europa. E per inseguire un miraggio finiscono tutti nelle mani dei trafficanti

Giovanni Masini
I migranti accampati a Bodrum davanti al porto turistico

Ricchezza e povertà convivono fianco a fianco nel porto turistico di Bodrum: mentre i villeggianti salgono e scendono dagli yatch, centinaia di profughi trascorrono la giornata sui moli in attesa dei gommoni che, di notte, li porteranno in Grecia

Giovanni Masini
Bodrum, i bimbi dei profughi nel porto degli yatch

Mentre l'ondata di immigrati prosegue nella sua marcia verso nord, i Paesi dell'Europa centrosettentrionale si scoprono meno tolleranti di quel che pensavano. Non riescono più a scaricare il peso dell'accoglienza solo su Italia e Grecia: e i cittadini iniziano a ribellarsi

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David Cameron, Angela Merkel e il primo ministro finlandese Juha Sipilä
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