
Smantellata un'associazione a delinquere che a Gela organizzava bische clandestine di poker per sottrarre denaro ai giocatori d'azzardo attraverso un congegno che permetteva di pilotare le partite

Arrestati questa mattina a Gela, in provincia di Caltanissetta, i membri di un’associazione a delinquere dedita al compimento di reiterate truffe aggravate. Si tratta dei gelesi Vincenzo Lauria, 47 anni, Calogero Lo Porto, 33 anni e del 37enne Enea Rosario Romano. Assieme a loro sono indagati a piede libero altri complici. Tutti, con diversi ruoli, organizzavano bische clandestine per il gioco di poker e truffavano i giocatori guadagnando diverse centinaia di euro. Per raggiungere il loro obiettivo i truffatori si avvalevano del congegno elettronico chiamato in gergo “Pina” e, per intrattenere i giocatori al tavolo e incassare più soldi, offrivano diverse dosi di cocaina.

Il fatto è avvenuto ad aprile scorso e oggi, dopo una serie di accertamenti, l'uomo è stato arrestato, da tempo sottoponeva la madre a vessazioni e maltrattamenti

Non si conoscono ancora i motivi del folle gesto, l'uomo è stato fermato da un passante ed incastrato dalle telecamere di videosorveglianza

I lavoratori erano costretti a stare sui campi sia con torride temperature che con la pioggia battente, una donna ha abortito mentre lavorava per le fatiche

Un 33enne di Trecastagni, in provincia di Catania, ha cercato di distruggere una statua marmorea ubicata in centro città e raffigurante Gesù Cristo. L’uomo è stato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza mentre colpiva con violenza la statua. Il 33enne è stato fermato da un passante che ha minacciato di chiamare i carabinieri. I militari sono stati comunque avvisati e, tramite le immagini rilevate, sono riusciti a risalire all’autore del gesto. Su di lui grava una denuncia per i reati di danneggiamento aggravato e porto illegale di arma impropria.

Si tratta di un uomo e una donna fermati dalla Guardia di Finanza a Catania durante un posto di controllo, i due percepivano anche il reddito di cittadinanza

Con l’operazione Ponos i carabinieri di Agrigento hanno dato esecuzione a 8 fermi di indiziato di delitto nei confronti dei componenti di un’organizzazione criminale che sfruttava le condizioni di bisogno dei lavoratori provenienti dall’Est per farli lavorare sui campi utilizzando le forme del caporalato. Coinvolti quattro italiani, due romeni e due donne slovacche. Le vittime venivano accompagnate sul posto di lavoro tramite dei furgoni dove venivano ammassate in 40 per ogni viaggio.Gli otto indagati dovranno rispondere, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla illecita intermediazione ed allo sfruttamento del lavoro, nonché di violazione delle disposizioni contro l’immigrazione clandestina.

Il monitoraggio è stato eseguito partendo dalle lamentele di coloro che devono fare i biglietti per ricongiungersi con i familiari nel periodo natalizio, tornare in Sicilia costerebbe tanto seguendo un paragone con diverse compagnie aeree

In una lettera la ragazza denuncia il calvario che il padre ha dovuto vivere passando da una struttura sanitaria all'altra senza alcuna risposta sulle cure e con lunghe liste d'attesa, aperta un'inchiesta
