Un passo indietro. L'Italia non manderà soldati in Libia. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, l'Italia per il momento non invierà militari sul territorio libico perché la situazione non si è ancora stabilizzata
Un passo indietro. L'Italia non manderà soldati in Libia. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, l'Italia per il momento non invierà militari sul territorio libico perché la situazione non si è ancora stabilizzata
I jihadisti nigeriani sarebbero in marcia verso la Libia per rafforzare i miliziani dell’ISIS di Sirte. Altri, invece, starebbero raggiungendo la Siria
Le unità navali svolgeranno funzioni di addestramento. Non sono previste prevede operazioni in acque territoriali per la caccia e la lotta contro i trafficanti di essere umani
Secondo un rapporto presentato dalla camera alta del parlamento di Westminster, l'operazione Sophia non ha debellato la piaga dei trafficanti, ma li ha spinti a imbarcarsi su navi più pericolose
I militanti dello Stato Islamico mettono da parte fucili e mitragliatrici per vendere polli in strada
Hanno strategie opposte ma lo stesso scopo: mettere le mani sull'oro nero. Per cambiare i destini del mondo
Si prepara l'intervento militare in Libia. Italia destinata alla guida di questa missione. Anche Francia pronta a intervenire
Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ad Hannover, in Germania. Il premier ha parlato a margiene dell'incontro con la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente Usa Barack Obama, il presidente francese François Hollande e il primo ministro britannico David Cameron. "Sulla Libia - ha detto Renzi - c'è una disponibilità rilevante da parte della comunità internazionale e questo è un cambio. C'è il pieno sostegno allo sforzo del governo di Serraj. Dobbiamo fare di tutto perché abbia successo". I leader del G5, ha continuato, hanno dato piena disponibilità a sostenere lo sforzo del governo Sarraj e "tutte le iniziative" della comunità internazionale "dovranno essere richieste dal governo". I pozzi petroliferi sui quali il governo libico ha chiesto aiuto per la protezione "non sono i pozzi dell'Eni. La richiesta riguarda altre strutture", ma l'Italia, ha concluso Renzi, è comunque "sensibile" a eventuali richieste del governo di Tripoli
Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ad Hannover, in Germania. Il premier ha parlato a margiene dell'incontro con la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente Usa Barack Obama, il presidente francese François Hollande e il primo ministro britannico David Cameron. "Sulla Libia - ha detto Renzi - c'è una disponibilità rilevante da parte della comunità internazionale e questo è un cambio. C'è il pieno sostegno allo sforzo del governo di Serraj. Dobbiamo fare di tutto perché abbia successo". I leader del G5, ha continuato, hanno dato piena disponibilità a sostenere lo sforzo del governo Sarraj e "tutte le iniziative" della comunità internazionale "dovranno essere richieste dal governo". I pozzi petroliferi sui quali il governo libico ha chiesto aiuto per la protezione "non sono i pozzi dell'Eni. La richiesta riguarda altre strutture", ma l'Italia, ha concluso Renzi, è comunque "sensibile" a eventuali richieste del governo di Tripoli
La Libia chiede aiuto internazionale per proteggere i pozzi di petrolio. L'Inghilterra è pronta a lanciare entro alcune settimane un attacco contro l'Isis a Sirte