Milano

"Abbiamo perso 70mila euro la situazione è drammatica". A parlare è Giorgio, il proprietario della libreria Bocca, nata nel 1775, uno dei negozi di libri tra i più antichi d'Europa. La crisi legata all'emergenza coronavirus non ha risparmiato nemmeno la sua attività: "Avevamo tanti turisti che venivano a comprare da noi, ora siamo bloccati da due mesi. Le spese però sono tantissime e per far fronte agli scoperti io e mia sorella non prendiamo lo stipendio da due mesi". (Lapresse)

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Milano, nella libreria più antica d'Italia: "In due mesi abbiamo perso 70mila euro"

(Agenzia Vista) Milano, 23 aprile 2020
Sala: "Su situazione clinica buone notizie ma Fontana faccia chiarezza su numero contagi a Milano"
"Su situazione clinica buone notizie ma Fontana faccia chiarezza su numero contagi a Milano". Così il sindaco di Milano, Beppe Sala, nel consueto messaggio da Palazzo Marino. /Facebook Beppe Sala
Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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 Sala: “Su situazione clinica buone notizie ma Fontana faccia chiarezza su numero contagi a Milano”

Ieri, una delle cinque nuove terapie intensive dell'ospedale Niguarda di Milano, aperta per fronteggiare l'emergenza Covid-19, è stata chiusa per il calo di pazienti positivi negli ultimi giorni. A dare la notizia è l'Asst Grande Ospedale Metropolitano Niguarda attraverso un video postato su Facebook, nel quale si vedono medici e infermieri festeggiare. "È un piccolo passo, ma importantissimo. L’emergenza non è terminata e non possiamo assolutamente abbassare la guardia. Ma una prima buona notizia c’è. Il calo degli ultimi giorni di nuovi pazienti positivi ci ha permesso di chiudere una delle 5 terapie intensive che in questi due mesi abbiamo dovuto aprire per l’assistenza dei malati covid", si legge su Facebook. (Lapresse)

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Coronavirus, il Niguarda chiude una terapia intensiva

Una sfilza di rider in attesa di un treno per tornare a casa dopo una giornata di lavoro. Questa l’immagine che si sono trovati davanti due macchinisti di un treno di Milano e che è stata ribattezzata "la via crucis dei rider" dalla pagina Facebook Deliverance Milano, un collettivo di precari e fattorini del delivery food. "Sono centinaia di ragazzi, migliaia, la maggior parte migranti, che tutti i giorni prendono un treno suburbano per venire a lavorare in città, per poi fare ritorno nelle loro case, dopo il turno serale", si legge nel post denuncia del collettivo. "Queste immagini parlano da sole: molti di loro non hanno nemmeno i dispositivi di protezione individuale, costretti a lavorare spesso al limite, al di sotto di ogni standard di salute e sicurezza, senza tutele e senza diritti", conclude il post. (Lapresse)

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Milano, la via crucis dei rider in attesa di un treno per tornare a casa
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