
L’interruzione delle relazioni diplomatiche con il Qatar da parte della “coalizione sunnita e wahhabita” composta da Bahrein, Arabia Saudita, Emirati Arabi, Egitto e Yemen rischia di creare grandi tensioni anche in Europa

L'Arabia Saudita, dopo aver chiuso i rapporti diplomatici con il Qatar, ha deciso di proibire di indossare la maglietta del Barcellona: per il reato si rischia fino a 15 anni di carcere

«Durante il mio recente viaggio in Medio Oriente ho ribadito il fatto che non è più possibile finanziare l’ideologia radicale. I leader hanno indicato il Qatar»

Erdogan è il primo capo di un Paese sunnita a prendere le distanze dalla rottura col Qatar. Ankara e Doha sono unite nel sostegno alla Fratellanza Musulmana e ad Hamas

Alla fine, potremmo riassumere le ultime questioni mediorientali così: il bue dà del cornuto all’asino

Con una decisione senza precedenti Arabia Saudita, Emirati Arabi, Bahrein e Egitto hanno rotto le relazioni diplomatiche con il Qatar, chiusa l’unica frontiera terrestre del Paese (quella con l’Arabia Saudita), bloccati il traffico aereo e quello marittimo ed intimato ai cittadini qatarioti (in visita o residenti nei Paesi del Golfo) di tornare in patria entro tre settimane. Una sorta di isolamento forzato

Il Qatar avrebbe pagato un totale di 1 miliardo di dollari di riscatto per il rilascio di alcuni membri della famiglia reale rapiti in Iraq da Kata'eb Hizbollah e ad Al Qaida in Sira per la liberazione di alcuni militari qatarioti. Le operazioni che hanno fatto infuriare Riyad e gli altri Paesi del Golfo

Toni Capuozzo commenta la scelta dell'Allenaza militare araba di escludere il Qatar "perché finanzia i terroristi" e fa una riflessione anche sull'Italia

Nell'ultimo anno la Qatar Charity ha stanziato 25 milioni per costruire 43 moschee in Italia. Ma dietro la fondazione ci sono sospetti di legami con al Qaeda

L'hackeraggio dell'account mail dell'ambasciatore emiratino negli Stati Uniti, Yousef al Otaiba, svela l’esistenza di una stretta collaborazione tra Emirati Arabi Uniti e un think thank neo conservatore e pro-israeliano in funzione anti-iraniana
