Otto persone in cella singola, anche linfermeria è al completo con 15 persone ammucchiate in una stanzetta senza finestra e senza bagno. Giocoforza i nuovi reclusi di Torino finiscono in palestra. Se hanno fortuna, sopra un materasso, magari con una coperta di lana fornita dalla direzione. Se la fortuna non li assiste, direttamente a terra, sul pavimento. Quarantadue persone, di media, ogni giorno vengono piantonate in sala ginnastica, con appena un paio di toilette a disposizione negli spogliatoi.
Situazione agghiacciante quella del penitenziario torinese Lorusso Cotugno, (ex Le Vallette) pensato e costruito per ospitare al massimo 920 detenuti quando la realtà, numerica, supera ogni fantasia: 1.550-1.600 unità. Gli ultimissimi dati del Dipartimento dellamministrazione penitenziaria - aggiornati a ottobre - per il Piemonte parlano di una popolazione di 4.617 detenuti a fronte di una capienza massima di 3.407. Nelle celle di Torino, cinque metri di spazio, gli occupanti non sono mai meno di sei. La camera di sicurezza dellinfermeria, ideata a mo di sala daspetto per i reclusi in attesa di una visita medica, registra perennemente il tutto esaurito. Con buona pace per la sicurezza e soprattutto per la salute degli interessati, osserva a Radio radicale il responsabile del network Radio Carcere, Riccardo Arena: «La situazione di Torino è lesempio più lampante del degrado, lemblema dellabbandono, la punta di unemergenza non solo alloggiativa che ha toccato picchi preoccupanti in altre zone dItalia». Detenuti in soprannumero che dormono in palestra anziché in cella vengono segnalati ovunque, sempre da Radio Carcere: «Il caso di Torino si commenta da solo - continua Arena - ed è lultimo e il più inquietante anche se esistono esempi-fotocopia di reclusi costretti ad addormentarsi a terra per mancanza di posti letto negli istituti dove sono ristretti. Abbiamo avuto segnalazioni da Monza, Como e da Sulmona, solo per citarne alcuni. Se non si interviene in modo serio presto andremo incontro a un degrado ancora maggiore nel resto dItalia». Non a caso una denuncia sulla carenza di igiene nella prigione torinese, con la contestuale richiesta di sopralluogo immediato per verificare la salubrità dei locali della casa circondariale, è stata inoltrata alla Asl dallOsapp, lorganizzazione sindacale autonoma della polizia penitenziaria. «Non spetta ovviamente a questo sindacato - scrive nellesposto il segretario regionale dellOsapp, Gerardo Romano - analizzare, comprovare e certificare vincolanti pareri sul pericolo che una siffatta situazione determina. Facciamo dunque formale segnalazione al fine di sollecitare celermente unattività ispettiva». Il perché di unispezione mirata e immediata, è presto detto: «A fronte del drammatico sovraffollamento della popolazione carceraria, presenti oggi 1.
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