Estintori parzialmente utilizzati, altri completamente scarichi. Impianto antincendio antiquato e telefoni demergenza muti. Il quadro disarmante emerso allindomani della tragedia della Thyssen troverebbe ora conferma nei documenti sequestrati dalla guardia di Finanza negli uffici umbri del colosso tedesco: dal 2000 ad oggi, infatti, sarebbero stati soltanto 3 i milioni di euro investiti nello stabilimento torinese per garantire la sicurezza dei lavoratori. Tre milioni di euro contro i 27 investiti invece a Terni dal 2000 al 2005 e altri 3 e mezzo utilizzati negli ultimi due anni sempre a favore della sicurezza nello stabilimento umbro.
La documentazione dimostrerebbe come lattenzione dei vertici tedeschi non fosse più da tempo rivolta verso le esigenze di sicurezza dei lavoratori torinesi. Le carte sequestrate indicherebbero con chiarezza gli ultimi investimenti effettuati a favore dei due stabilimenti italiani di Terni e Torino. I periodi in esame riguardano lintervallo di tempo compreso tra il 2000 e il 2005 e il triennio dal 2006 al 2008. Nel primo periodo, il budget di spesa messo a disposizione dalla ThyssenKrupp a favore dei sistemi di sicurezza dei due stabilimenti sarebbe stato di 30 milioni di euro. Solo 3 milioni, però, sarebbero stati investiti sulla sicurezza dello stabilimento di corso Regina Margherita, gli altri 27 utilizzati per acquistare apparecchiature e sistemi poi installati nella fabbrica umbra.
Ancora più critica la situazione per il triennio 2006-2008: il piano di investimenti prevedeva la spesa di altri 13 milioni. A Torino, però, non sarebbe arrivato neppure un euro, mentre per Terni sarebbero già stati spesi 3 milioni e mezzo di euro e sarebbero presto arrivati altri 9 milioni e mezzo.
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