25 aprile I nuovi partigiani vanno a tartine e champagne

Federico Casabella

Sono una decina i tunisini, ospiti delle strutture messe a disposizione dalla compagnia Unica del Porto di Genova, che hanno partecipato alle celebrazioni del 25 aprile genovese. Dalla piazza alla terrazza chic, gli organizzatori non gli hanno risparmiato nulla. Partiti con il corteo istituzionale, dietro al sindaco Marta Vincenzi e al presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, i migranti con il loro striscione hanno rimpolpato il corteo di 500 persone diretto a piazza Matteotti per il saluto delle autorità. Guidati dall'avvocato genovese Alessandra Ballerini, da sempre impegnata nel campo dell'immigrazione, i tunisini istruiti sulla storia patria relativa alla resistenza hanno fatto sapere di sentire molto vicina la vicenda della liberazione italiana dal nazifascismo. Vicina alla loro storia.
«In piazza con noi anche i tunisini per celebrare il 25 aprile», ha detto il sindaco Vincenzi, ringraziandoli per l'intervento in piazza direttamente dal palco.

Ma chi abbia raccontato loro cosa, nessuno lo sa per certo. Tra di loro nessuno parla italiano. Kalid, 28 anni, spiega per bocca dell'interprete che si identifica in questa festività perché stanno vivendo una storia simile a quella della resistenza italiana; nell'Italia (...)