In esito a quanto richiesto con il foglio che si riscontra, rappresento che il giorno 13 luglio u.s., venivo convocato, senza preavviso alcuno, per le vie brevi e con carattere d’immediatezza, dall’aiutante di campo del ministro dell’Economia e delle Finanze, per un incontro con il viceministro del medesimo dicastero, on. Vincenzo Visco. Nel corso dell’incontro, la predetta autorità politica mi rappresentava che, il 26 giugno u.s.s, la S. V. gli aveva consegnato un elenco di ufficiali di livello dirigenziale, nei confronti dei quali intendeva disporre degli avvicendamenti nell’incarico e/o di sede. Rispondevo che non avevo, al momento, alcun elemento di valutazione su quanto richiestomi, in quanto non ero stato né interpellato né, tanto meno, i movimenti in argomento avevano seguito il normale «iter procedurale» previsto per tutte le trattazioni, al fine di consentire ai vari livelli gerarchici del Comando Generale di esprimere le proprie considerazioni in merito. Atal proposito, anche in relazione alla puntualizzazione, da parte dello scrivente, dei criteri da adottare nell’impiego dei citati ufficiali dirigenti nelle sedi particolarmente significative, come Roma e Milano, il viceministro dell’Economia e delle Finanze mi rappresentava l’opportunità di valutare la possibilità di movimentare ad altri incarichi alcuni ufficiale alla sede di Milano, precisando, ad una mia puntuale domanda, che non esistevano motivazioni specifiche per trasferire gli interessati, aggiungendo che i medesimi ufficiali dovevano essere assegnati in incarichi di loro gradimento, al fine di non danneggiare assolutamente gli stessi. Il viceministro, nella circostanza, mi precisava, altresì, che non era interessato a conoscere i nominativi dei sostituti, ma si rimetteva alle scelte effettuate dallo scrivente, d’intesa con il gen. Sergio Favaro e successivamente concordate con la S. V. Come è noto, il pomeriggio dello stesso giorno, unitamente al gen.
Sergio Favaro, Le abbiamo proposto un elenco di ufficiali sostitutivi di quelli eventualmente da avvicendare, rappresentandole, per ciascuno dei medesimi, anche le motivazioni che ci avevano indotto a presceglierli, motivazioni da Ella poi condivise.
Gen. C.A. Italo Pappa
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