Con 300 euro si «vola» via dal traffico

Ecco laggiù l’ingorgo al casello dell’autostrada. Ed ecco poco più oltre, sulla provinciale, quella carovana di tir che tiene sequestrata dietro di sé una lunga coda di automobili. A qualche centinaio di metri di altezza, tutto ciò provoca un’unica reazione: un sorriso per non essere imbottigliati nel carnaio del traffico e dei tempi morti. Un’ora fa siamo partiti dall’aeroporto di Agno, nei pressi di Lugano, su un monomotore a quattro posti e tra poco, volando lungo la costa adriatica, saremo a destinazione, ad Ancona, dove ci aspetta un convegno di lavoro: abbiamo fatto più di cinquecento chilometri in un’ora e mezza, a cui aggiungere quindici minuti in totale prima e dopo il volo per i controlli a terra. Diciamocela tutta: una volta che si provano i vantaggi di un volo privato si vorrebbe stracciare la patente dell’automobile e scappare a gambe levate dai trasporti pubblici. «È per questo che i voli privati sono in crescita – racconta Stefano Cestarelli, pilota e responsabile per l’Italia dell’americana Cirrus, un’azienda di avanguardia nella costruzione di aeroplani “personali” -. Il mercato italiano rimane piccolo rispetto a quello degli Usa o del Sud America, o anche di Stati europei meno favoriti di noi dal punto di vista climatico. In Italia ci sono un centinaio di aeroporti, in Germania quattrocento e nella piccola Svizzera cento. L’italiano ha sempre avuto in testa la barca. Ma poi, negli ultimi anni, imprenditori e famiglie hanno potuto toccare con mano gli enormi vantaggi di un volo privato. Ora c’è una richiesta costante e in salita».
Per chi lavora, il volo privato è un incredibile risparmio di tempo. «Si può percorrere mezza Europa in pochi giorni – spiega Cestarelli – come fanno alcuni miei clienti, evitando triangolazioni di tratte, controlli e sale d’attesa, e spesso riuscendo a essere a casa la sera. Poi c’è il vantaggio di una libertà incredibile anche nella vita privata: se mettersi in strada per una giornata di mare sta diventando un incubo di code e incidenti, con un aeroplano privato tutto si risolve in poco tempo e a costi contenuti, da 130 a 200 euro per sessanta minuti di volo se si è proprietari, magari in condivisione, dell’aeromobile».
C’è infatti chi in meno di due ore, nelle giornate libere, vola da Milano a Olbia; chi parte da Bergamo e raggiunge la famiglia all’isola d’Elba in meno di un’ora e mezza, e riesce a rientrare lo stesso giorno per una passeggiata serale in centro. Racconta Cestarelli: «Volevo andare con mia moglie a Pantelleria, l’anno scorso, per il ponte del primo maggio, ma avevo saputo che c’era brutto tempo. Con un volo tradizionale già prenotato, avremmo dovuto andarci lo stesso ma così abbiamo cambiato rotta e dopo due ore e mezza eravamo alle Baleari». Tutto in estrema sicurezza: una volta che ci si è assicurati carburante, olio e dopo aver controllato che non ci siano ostacoli nel circuito di raffreddamento ad aria, è rarissimo che uno di questi motori si fermi: gli incidenti fatali sono meno di 1 ogni centomila ore di volo. Oltretutto gli aeroplani di ultima generazione come il Cirrus hanno in dotazione un enorme «paracadute» che, lanciato da un razzo per aprirsi più in fretta, in caso di malore del pilota riporta il velivolo a terra. La licenza di volo la si può ottenere con poco: si può iniziare un corso (da sei a dodici mesi) già a sedici anni, e ancora prima di prendere la patente per l’automobile ecco che si pilota un piccolo monomotore. «In Svizzera – ci dice Marc Roth, direttore della scuola di volo Avilu di Lugano – è tutto più semplice. Iscriversi a un aeroclub costa 80 euro, in Italia spesso più di mille.

È importante, questo, poiché se non ci si può permettere un aeroplano, essere soci di un aeroclub dà la possibilità di noleggiarne uno o diventarne comproprietari, e andare da Lugano a Bologna, a Firenze o a Cannes in cinquanta minuti, con un quattro o sei posti».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica