In 500 alla Comasina chiedono più agenti e centri per i giovani

«C’è più gioia nel dare che nel ricevere, un bene silenzioso ma evidente», questo uno degli striscioni esposti ieri durante il corteo «Contro la violenza» organizzato al quartiere Comasina per rispondere al rogo del 4 gennaio, che ha visto «vittime» delle fiamme il furgone di Don Virginio Vergani, l’auto di Don Luca Ciotti e quella di un residente. E non è stato il primo episodio di vandalismo ai danni dei parroci della chiesa di San Bernardo di piazza Gasparri: il precedente risale al luglio 2004, mentre due mesi fa è avvenuto un furto di 6mila euro nel vicino istituto delle suore del Sacro Cuore di Gesù. Al corteo erano presenti circa 500 persone: famiglie, anziani, bambini e ragazzi che frequentano l’oratorio. Pochi invece i politici: c’erano Riccardo Rocca (consigliere forzista di zona 9), Franco Mirabelli (segretario provinciale Ds), Andrea Fanzago (consigliere comunale della Margherita) e il candidato dell’Unione Bruno Ferrante, mentre il presidente di zona Fabrizio Henning e l’assessore alla Sicurezza del Comune Guido Manca hanno fatto visita al parroco nei giorni scorsi. Gli abitanti lamentano l’abbandono che favorisce attività illecite di vario tipo. «La sera abbiamo paura ad uscire - denuncia una rappresentante del comitato di quartiere -, appena cala il buio bande di ragazzi si ritrovano per strada, spacciano e compiono piccoli atti vandalici come rompere i vetri delle auto, bruciare motorini e cassonetti.

Il nostro unico punto di riferimento è la parrocchia, mentre la zona avrebbe bisogno di una maggiore presenza delle forze dell’ordine e punti di aggregazione per i giovani». «I problemi della Comasina - ha detto Carlo Montalbetti, coordinatore dei comitati di quartiere - sono quelli di tutte le periferie. Se li risolviamo qui avremo risultati anche nelle altre zone».

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