«Abbado alla Scala? Sarebbe una gioia»

L’ipotesi di un ritorno del maestro Abbado sulla scena scaligera, dopo ben 23 anni di assenza, si fa sempre più concreta. È fissato, infatti, per domani mattina l’incontro decisivo tra il sovrintendente Stéphane Lissner, il sindaco Letizia Moratti, il presidente della Provincia Filippo Penati e un floro-vivaista con tanto di pioppo cipressino, il tipo di piante che Abbado ha chiesto come contropartita per il suo ritorno a Milano.
Il maestro, infatti, direttore musicale del Piermarini dal 1968 al 1986, ha posto come condizione la piantumazione di 90mila alberi in città. Condizione per cui si sono impegnati il sindaco Moratti, che ha definito il ritorno di Abbado «una grande gioia per la città» e soprattutto il presidente della Provincia. Per questo all’appuntamento ci sia anche un vivaista. E forse non è nemmeno un caso che l’appuntamento sia stato fissato per oggi, data della prima del «Viaggio a Reims» di Rossini nella versione del 1985 di Luca Ronconi che diresse proprio Abbado.
Secondo il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi, ieri in città per l’inaugurazione della mostra su Michelangelo al Castello, un ritorno alla Scala di Claudio Abbado «sarebbe per tutti noi, non solo per la città di Milano, un gesto di grande significato morale, culturale e civile».

Il ministro ha inoltre affermato di aver telefonato personalmente al maestro una settimana fa per esprimergli questa sua posizione. «Allo stesso modo - ha aggiunto - speriamo che Muti possa tornare a Milano per dei concerti».

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