«Abbonamento per rendere i taxi meno costosi»

«L’accordo di Letizia Moratti con i tassisti? Non c’è nulla di nuovo rispetto a quello che già abbiamo tentato di far noi». Gabriele Albertini nega qualsiasi possibilità di attrito con la candidata sindaco del centrodestra. E lancia la proposta di un «abbonamento per i taxi» che riduca la spesa per i milanesi e incrementi il giro d’affari dei titolari delle ormai famigerate licenze. Un modo per smentire i maligni che gli ricordano come la lady ministra stia inanellando una serie di incontri con le categorie storicamente ostili all’attuale amministrazione. Prima i tassisti, poi i farmacisti. «Mancano solo i lavoratori quelli dell’Atm? Ma non scherziamo - taglia corto Albertini -. Io e la Moratti andiamo perfettamente d’accordo». E, a testimonianza, porta il «caso auto bianche».
«Quello che si è detto - assicura - era già tutto già detto. A parte, forse, l’estensione del limite orario dei turni. Certo questo potrebbe essere un vantaggio per i cittadini. Se non possiamo aumentare le licenze, almeno aumentiamo le ore in cui i taxi sono a disposizione. Certo è un rischio. Dopo tante ore i padroncini alla guida dei camion sono più a rischio incidente. Dicono che il tassista dovrebbe cedere l’auto a un familiare o a un collaboratore. Ma con quali garanzie per la sicurezza del cliente? Oggi chi guida ha una licenza, supera un concorso e degli esami». Albertini allora rilancia.

«Perché uno che deve andare ogni settimana a Malpensa è costretto a svenarsi a cento euro alla volta? Facciamo un abbonamento. Un tot all’anno e poi il 20 per cento di sconto sulle corse. Così domanda e offerta si riequilibrano senza danneggiare né la categoria, né la collettività».

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