Abel Ferrara fa Il cattivo tenente: "Herzog senza idee. Asia? Non parlo"

Il regista di Go Go Tales attacca il collega per un remake e la Argento che rinnega la scena del bacio al cane

Abel Ferrara fa Il cattivo tenente: 
"Herzog senza idee. Asia? Non parlo"

Roma - Più che la presentazione del suo film Go Go Tales, in uscita domani, è stato un «Abel Ferrara contro tutti» quello messo in scena ieri a Roma dal regista un po’ maudit e molto newyorchese che ormai da anni si è trasferito in Italia a girare. Così quando gli si fa notare che Asia Argento non è venuta alla conferenza stampa in polemica con il film che - dice - avrebbe pregiudicato la sua carriera per colpa della scena del bacio alla francese con un rottweiler, Ferrara preferisce non commentare, commentando però ironicamente: «Per favore, non iniziate con questa storia... Asia non ha chiuso determinati contratti per colpa di quel bacio? E allora vi dico che anch’io avrei dovuto dirigere I predatori dell'Arca perduta».

In suo soccorso sono giunti dapprima Willem Dafoe, protagonista del film, con un piccato: «La storia del film non riguarda il bacio al cane»; e poi Stefania Rocca che interpreta una delle tante spogliarelliste del club «Paradise» epicentro di Go Go Tales: «È stato tutto improvvisato, Asia ha scelto di baciare il cane sul momento e non glielo ha certo chiesto Ferrara. Così come non c’era Abel a dirmi di togliermi il reggiseno, me lo sono tolto da sola e basta». Ma lei il rottweiler l’avrebbe leccato? Risposta diplomatica: «Non l’avrei mai fatto, più che altro perché ho paura dei cani».

Comunque ieri abbiamo visto un Abel Ferrara in gran forma nonostante il caratteristico aspetto livido e funereo. Così tra decine di «You Know» («sapete») e «I Mean» («voglio dire»), che fanno parte del suo tipico intercalare, non ha risparmiato frecciatine anche ad altri suoi colleghi. Come quando gli è stato chiesto che cosa ne pensasse di Werner Herzog e del progetto del remake del suo film più famoso, Il cattivo tenente, con Nicolas Cage nel ruolo che fu di Harvey Keitel. «Mi hanno fatto giurare di tenere la bocca chiusa», premette abbastanza tranquillo. Poi doppiamente spergiuro: «Non per citare sempre mia madre ma lei diceva una cosa giustissima: “Se non puoi dire cose carine su qualcuno non dire niente”. Però io dico: “Se non hai idee originali, allora lascia stare il mio film”. La verità è che non hanno le palle neanche solo per avvicinarsi a quel film».
E se questi sono i termini, pane al pane e vino al vino, possiamo ben tranquillizzare il regista newyorchese perché, almeno per Go Go Tales, c’è la certezza che in futuro non sarà oggetto di remake. Esile «screwball comedy» (come Ferrara ama definirla rifacendosi al genere classico) tutta ambientata all’interno di un night club interamente ricostruito a Cinecittà («mi hanno tolto il set a New York perché non avevamo i soldi») dove si muovono i vari personaggi, tra cui quello principale di Willem Dafoe che interpreta l’impresario Ray Ruby, un «venditore di sogni» coperto di debiti che giocando al lotto sta disperatamente cercando di non far chiudere il suo locale perché la proprietaria (Sylvia Miles) è stanca di non ricevere l’affitto. C’è Bob Hoskins nei panni del direttore di sala, e poi Matthew Modine, fratello minore di Ray e suo finanziatore, e infine le spogliarelliste Asia Argento, Stefania Rocca, Justine Mattera (sì la ex di Paolo Limiti) e addirittura Riccardo Scamarcio nel ruolo d’un medico capitato per caso nel locale che scopre la doppia vita della moglie lapdancer, interpretata dalla giovanissima top model Bianca Balti (all’epoca delle riprese incinta, ieri accompagnata da una splendida bimba).

Ed è proprio con Scamarcio, un altro dei grandi assenti di ieri (purtroppo giustificato da problemi familiari che l’hanno visto tornare di corsa nella sua Puglia), che Ferrara sta progettando la trasposizione del romanzo Pericle il nero di Giuseppe Ferrandino anche se, come al solito con il regista newyorchese, tutto è avvolto in una nebulosa: «Libro bellissimo ma tutt’altro che facile da fare. Dovrà essere girato a Napoli e dobbiamo ancora cercare di mettere su i quattrini».

Intanto ammette di star lavorando a un grande film: «Con il produttore del Padrino e di Million Dollar Baby vorremmo realizzare un western con Willem Dafoe pistolero». Progetto sicuro? «Sì, se mai dovessimo decidere di tornare a Hollywood», è la risposta spiazzante.

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