Malgrado la crisi dei mercati finanziari lindustria del credito non pare aver chiuso i rubinetti dei prestiti. A settembre, spiega lAbi nel bollettino mensile, la dinamica dei finanziamenti «ha manifestato un consolidamento, rimanendo su valori sostenuti»: stando alle stime dellassociazione delle banche italiane, gli impieghi hanno segnato una crescita tendenziale del 6,6%, contro il +6,5% di agosto e il +10,4% di settembre 2007 per un ammontare complessivo di 1.496 miliardi. Ad agosto si è ridotto però, pur restando su valori sostenuti, laumento dei finanziamenti alle imprese (+10,1%), mentre quelli alle famiglie sono cresciuti del 7% contro il 7,7% del mese precedente. Buono il dato delle sofferenze: 15,9 miliardi a fine luglio per un rapporto sofferenze/impieghi all1,05%. La paura delle Borse ha però spinto gli italiani a ritornare in massa ai depositi bancari: 24 miliardi lincremento registrato sempre a settembre, quando inoltre, per la prima volta in sei mesi, è calato il tasso medio applicato alle famiglie per lacquisto della casa. Il costo dei mutui è risultato pari al 5,85% (contro il 5,96% del mese precedente). Tale tendenza, specifica lAbi, è stata influenzata da un sempre maggiore ricorso ai mutui a tasso fisso ma non tiene conto del recente taglio al costo del denaro deciso dalle Bce e delle altre misure anti-crisi adottate dai governi europei a seguito dei quali lEuribor è tornato sotto il 5 per cento.
Il presidente dellAbi, Corrado Faissola, ha infine precisato che lassociazione si attiverà per assistere i portatori diretti di prodotti Lehman Brothers, fondamentale obbligazioni, «e assicurare loro la massima efficienza e tempestività nellinsinuazione al passivo».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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