Abrahamowicz: "Vaticano II peggio di un'eresia"

Arriva a breve la risposta alla segreteria di Stato vaticana che ieri aveva chiarito come "il pieno riconoscimento del Concilio Vaticano II" sia "condizione indispensabile per il riconoscimento della Fraternità Pio X". Sulla Shoah: "Non ho intenzione di abiurare rispetto a quanto detto"

Abrahamowicz: "Vaticano II peggio di un'eresia"

Padova - Arriva a breve la risposta al Santo padre Benedetto XVI da pèarte del capo dei lefebvriani del Nordest. Dopo la richiesta del Pontefice di ritrattare le posizioni sull'Olocausto, don Floriano Abrahamowicz, attacca il Concilio Vaticano II definendolo "peggio di un’eresia". L'attacco arriva proprio all’indomani della nota con cui la segreteria di Stato vaticana ha chiarito come "il pieno riconoscimento del Concilio Vaticano II" sia "condizione indispensabile per il futuro riconoscimento della Fraternità Pio X". Don Floriano Abrahamowicz aveva detto nei giorni scorsi, commentando le affermazioni negazioniste del vescovo Richard Williamson, che le camere a gas nei campi di sterminio esistevano "almeno per disinfettare".

Attacco al Concilio Vaticano II Per don Floriano Abrahamowicz, "il Concilio Vaticano II è stato peggio di un’eresia, perché l’eresia significa prendere una parte della verità, renderla assoluta e negare il resto". Parlando nel corso di un programma dell’emittente televisiva Canale Italia, Abrahamowicz ha detto che "San Pio X ci spiega che il modernismo è la cloaca maxima delle eresie e non si capisce niente in questo modernismo: una pagina dice la verità, giri la pagina c’è l’errore. In questo senso dico che il Concilio Vaticano II è una cloca maxima". "Ecco perché - ha proseguito - i padri conciliari, tra i quali Lefebvre, facevano una fatica grande perché ad ogni pagina dovevano mettere una pezza".

La polemica sulla Shoah Nei giorni scorsi Abrahamowicz aveva detto che "le camere a gas sono esistite almeno per disinfettare, ma non so dire se abbiano fatto morti oppure no, perché non ho approfondito la questione". Oggi afferma: "Non ho intenzione di abiurare rispetto a quanto detto, ci sono poi state delle rettifiche da parte di alcuni giornali".

"Per me la Shoah è un genocidio, ma non è stato il solo, se guardiamo alla storia del Novecento - ha concluso - sarebbe opportuno formare gli studenti un anno sul genocidio degli ebrei, un altro anno ad esempio farli studiare su cos’era il genocidio armeno, un altro anno studiamo il genocidio di Stalin". 

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