Il nuovo conflitto Lo aveva annunciato e ha mantenuto l’impegno. Oscar Magi, presidente della Quarta sezione penale del tribunale milanese, ha sollevato un nuovo conflitto d’attribuzioni davanti alla Corte Costituzionale in relazione al processo per il rapimento di Abu Omar, l’imam estremista sequestrato a Milano nel febbraio 2003. Responsabili del rapimento, secondo la Procura di Milano, un gruppo di agenti della Cia spalleggiati dai vertici del nostro Sismi. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nelle ultime udienze aveva confermato l’esistenza del segreto di Stato sui rapporti tra Sismi e Cia in relazione al sequestro dell’estremista. Una decisione che Magi chiede alla Corte di dichiarare nulla.
La parola alla Consulta Domani la Corte Costituzionale deciderà se il conflitto tra tribunale di Milano e palazzo Chigi è ammissibile. In caso affermativo, è probabile che il fascicolo venga riunito agli altri due procedimenti già aperti sullo stesso tema e la cui discussione è fissata per il prossimo marzo. Fino ad allora il processo milanese resta sospeso.
Sicurezza o legalità? In sostanza la Consulta dovrà decidere se, di fronte a reati commessi sul territorio italiano, l’accertamento della verità possa essere bloccato dall’apposizione del segreto di Stato da parte dell’autorità politica. Il primo a dichiarare la vicenda milanese coperta dal segreto era stato l’allora presidente del Consiglio Romano Prodi, con una decisione ribadita dal suo successore a Palazzo Chigi: intercettare e interrogare i nostri 007 metterebbe a rischio la sicurezza nazionale. Secondo il ricorso presentato dal giudice Magi, in questo modo si consente una "illogica dilatazione" del concetto di segreto di Stato.
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