Chi si aspetta corsi di sopravvivenza o tecniche di combattimento a mani nude in stile «Rambo», rimarrà sicuramente deluso. La terza edizione di «Allenati per la vita» infatti cercherà solo di dare agli studenti delle medie superiori i primi rudimenti in materie tipo orientamento, pronto soccorso e salvataggio in acqua, insegnate da ufficiali in congedo. E laddestramento «battagliero» vero e proprio sarà limitato al tiro con larco e con armi ad aria compressa.
Liniziativa, valida come credito formativo scolastico, rientra in un protocollo tra i ministeri dellIstruzione e della Difesa ed è finalizzato a insegnare ai ragazzi a muoversi in squadra e ad avvicinarsi non solo al mondo delle Forze Armate ma anche a quello del volontariato come Protezione civile e Croce rossa. Gli studenti, maggiorenni selezionati esclusivamente su base volontaria, infatti saranno divisi in pattuglie che alla fine dei corsi si sfideranno in una gara pratica. Questanno poi, in occasione dei 150 anni dellunità dItalia, i ragazzi si sfideranno anche in un «Concorso civico e letterario» articolato su temi e disegni. In palio borse di studio e la soddisfazione di vedere i migliori elaborati raccolti in un volume edito da Mursia.
Ancora presto per anticipare quali scuole e quanti allievi parteciperanno, lanno scorso furono 900 in tutta la Lombardia, e quando inizieranno i corsi. Certi sono gli istruttori, tutti volontari dellUnuci, Unione nazionale ufficiali in congedo, non certo istruttori delle Forze Armate, e le materie: armi e tiro, roccia, topografia e orientamento, nuoto e salvataggio, primi rudimenti di pronto soccorso. E per questo i corsi, tassativamente in orario extrascolastico, solitamente sabato e domenica, si svolgeranno in poligoni, piscina, pareti da addestramento di «free climbing», sedi della Croce rossa, parchi e boschi. Lanno scorso per esempio i ragazzi, attrezzati con bussole e mappe, dovettero districarsi nella grande aree verde attorno alla Villa Reale di Monza. Infine la disciplina che più ha suscitato perplessità in alcuni ambienti cattolici, vedi un severo articolo di Famiglia Cristiana, e di estrema sinistra, vale a dire «armi e tiro». Tanto che qualcuno ha parlato persino della trasformazione della scuola pubblica in «collegio militare». Scordando che tra le discipline ci sarà anche «Diritto e Costituzione». Le armi non sono certo fucili mitragliatore e bazooka, bensì archi e frecce e pistole e carabine ad aria compressa. Che faranno sembrare queste improvvisate reclute, più dei boy scout che dei feroci Rambo.
«Nessuna intenzione di invogliare i ragazzi a scegliere la strada delle Forze Armate - spiega uno dei responsabili del progetto il tenente Paolo Montali - per questo ci sono già le attività del Ministero, ma solo il desiderio di insegnare a fare parte di un gruppo e a lavorare in squadra».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.