Roma

Acer: capitali privati e burocrazia più snella per affrontare la crisi dell'edilizia

All'Assemblea annuale dei costruttori romani il presidente Batelli fornisce cifre preoccupanti per le opere pubbliche ma parla di «spiragli di fiducia» . E chiede alle istituzioni di favorire interventi per caserme dismesse, scuole da riallocare e manutenzione stradale

La crisi economica continua a farsi sentire nel settore delle costruzioni a Roma e nel Lazio. Ma, dice il presidente dell'Associazione dei costruttori romani Eugenio Batelli, ci sono dati che, a livello nazionale, possono aprire spiragli di fiducia.
Nella relazione introduttiva all'Assemblea annuale dell'Acer all'Auditorium Parco della Musica Batelli ha di fronte tutti i suoi principali interlocutori, dal sindaco Gianni Alemanno alla presidente della Regione Renata Polverini, al numero uno della Provincia Zingaretti. E al suo fianco, sul palco, c'è Paolo Buzzetti, presidente dell'Associazione nazionale dei costruttori.
Data la carenza delle risorse pubbliche destinate agli investimenti per la realizzazione di opere pubbliche, spiega il presidente dell'Acer, è «indispensabile» il coinvolgimento del capitale privato. Batelli aggiunge che Regione, Provincia e Comune «stanno muovendo i primi passi su questa strada», ma passa poi alle proposte concrete perchè il settore esca dal guado.
Secondo i dati, nei primi 8 mesi del 2010 gli appalti nella regione Lazio hanno registrato un calo del 23%, rispetto allo stesso periodo del 2009 e ben del 45% rispetto al 2008. Solo nella capitale la gravità della crisi ha determinato la perdita negli ultimi 2 anni di ben 6mila posti di lavoro negli operai, mentre nei primi 5 mesi del 2010 le ore di cassa integrazione utilizzate sono aumentante del 50%.
Tra i segnali positivi, però, c'è la compravendita di case, che ha segnato un aumento del 2,3% nel primo trimestre 2010 e la stipula dei mutui, aumentata del 13,7% nel primo trimestre dell'anno.
La prima proposta di Batelli è, a questo punto, quella di ulteriore coinvolgimento dei capitali privati. Innanzitutto, per l'utilizzo degli immobili dismessi come caserme, depositi ed altri, ci vorrebbe «il trasferimento al privato del bene con una nuova destinazione in cambio della realizzazione di opere pubbliche».
Poi, ci sono alcunivecchi istituti scolastici, che si trovano in zone distanti dall'abitazione della maggior parte degli studenti e si potrebbe coinvolgere i privati nella «riallocazione delle scuole in siti più adeguati, concedendo loro la possibilità di valorizzare quelli dismessi».
Questa, per il presidente dell'Acer, è sicuramente una strada da percorrere. Il capitale privato, inoltre, può essere coinvolto negli interventi di manutenzione stradale, «prevedendo quale forma di remunerazione l'utilizzo di spazi pubblicitari».
Ma per rendere possibile tutto questo, precisa Batelli, bisogna snellire i tempi tra bando di gara e inizio dei lavori. Oggi sono «inaccettabili»: in media 5 anni. Inoltre, bisogna risolvere «il problema dei fortissimi ritardi dei pagamenti da parte delle stazioni appaltanti» ed escludere «le offerte palesemente anomale, che hanno ormai raggiunto limiti insostenibili. Non si possono più accettare ribassi che variano dal 50 al 60%».
Anche il presidente dell'Ance,chiudendo i lavori dell'assemblea,sottolinea l'esigenza di snellire le procedure burocratiche, di interventi fiscali premianti per il settore e di un'accelerazione delle procedure di pagamento delle imprese ,anche attraverso l'utilizzo degli strumenti messi a disposizione dalla cassa depositi e prestiti e dalla Sace.
«La situazione del settore - avverte Buzzetti- è difficile. Siamo arrivati a 200mila disoccupati e gli investimenti sono tornati sui livelli degli anni '90». Per sensibilizzare il governo sulla situazione critica che vive il settore, i costruttori dell'Ance sono pronti non solo al forte pressing a livello istituzionale, ma anche a «forti manifestazioni di dissenso».
Le prime risposte delle istituzioni alle proposte di Batelli e agli stimoli di Buzzetti appaiono positive.
Sulla casa, le periferie e gli ospedali interviene la Polverini. E annuncia qualche novità: «Sono in arrivo 6 progetti di riqualificazione, realizzati con fondi comunitari. Li stiamo valutando e li discuteremo con i sindaci dei Comuni interessati». Tra l'altro la Regione ha già individuato «altri 38 milioni di euro di fondi statali che erano andati persi» e che saranno destinati all'emergenza abitativa e «giovedì ci sarà un incontro al ministero delle Infrastrutture per recuperare queste risorse». Quanto alle ristrutturazioni sanitarie, la presidente della Regione Lazio dice: « Speriamo di farle anche con progetti di sponsorizzazione privati e non solo con i soldi del fondo sanitario».
Il sindaco Alemanno concorda sull'idea di «coinvolgere i capitali privati nell'opera di manutenzione stradale», ricordando «il grande sforzo messo in campo dal Comune quest'estate» proprio per le strade.
Il primo cittadino pensa al «sistema delle promozioni, delle sponsorizzazioni» o alla possibilità di «mettere a disposizioni oneri concessori».
Alemanno sottolinea che la città attende da anni il ponte dei Congressi, il sottopasso di Castel Sant'Angelo e l'interramento della Colombo, opere per le quali chiederà al governo i fondi. Il 15 ottobre, annuncia, sarà presentato il progetto della nuova Tor Bella Monaca.
Demolire e ricostruire è un metodo che piace anche al presidente della Provincia. Zingaretti parla dell'intenzione di «sperimentare immediatamente su terreni della provincia romana progetto di demolizione e ricostruzione e di riqualificazione urbana «per costruire più e meglio, anche per i cittadini che vi abitano». Mercoledì sarà affrontato in giunta un grande progetto che riguarda il patrimonio abitativo provinciale, che è considerevole.
Zingaretti assicura che già la prossima settimana sarà presentata la grande sfida dei campus studenteschi nell'area metropolitana di Roma. «Costruire nuovi edifici scolastici, ecocompatibili e dotati di strutture moderne, dando in concessione vecchi edifici scolastici concentrati, magari, nella cintura urbana dove gli studenti non vivono più».
Il problema del traffico a Roma è un altro degli argomenti toccati dalla relazione di Batelli. «Nell'immediato -dice- , si debbono attuare i programmi approvati con i poteri speciali del sindaco. Mi riferisco al Piano Urbano dei Parcheggi, che prevede 53.000 posti auto distribuiti su tutto il territorio comunale, da realizzarsi con investimenti esclusivamente privati di oltre 1 miliardo di euro». Questo intervento stenta a prendere l'avvio « per la difficoltà di ottenere i necessari nulla osta da parte degli uffici comunali periferici». Sempre problemi di burocrazia, insomma.
Quanto alla riqualificazione delle periferie, dove «la qualità della vita in molti casi è ancora a livelli inadeguati», il presidente dell'Acer ricorda che sono quasi un milione le persone che vivono le nostre periferie.
«Questi interventi però - spiega- non sono realizzabili con gli incentivi attualmente previsti dal Piano Casa Regionale, che non garantiscono il necessario equilibrio economico. Questo è il motivo della mancata attivazione fino ad oggi degli interventi. Per permettere l'avvio occorre che gli incentivi vengano elevati almeno al 60 %».
La Polverini a questo punto replica che «il premio di cubatura è importante, anche perchè se vogliamo spingere la gente a rinnovare il proprio alloggio o diamo un premio di cubatura oppure lo strumento perde in efficacia».

Ma avverte che le nuove norme dovranno essere «in linea con le legislazioni di garanzia dell'urbanistica: da questo punto di vista vigileremo sicuramente».

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