Nuova scorribanda a Milano dellartista performer D-Tao che, dopo il grande muro costruito (e abbattuto) nel cortile di Palazzo Reale, ha «invaso» gli spazi di una galleria milanese con una grande onda in alluminio, come un canale con flusso d'acqua che non termina mai. La nuova installazione inaugurata i giorni scorsi nei sotterranei della nuova location di San Lorenzo (via Sirtori 31), situata nella storica casa Galimberti uno dei grandi esempi di architettura Liberty a Milano, fa parte del ciclo intitolato «Kkann» e che ha visto D-Tao protagonista a Venezia durante la scorsa Biennale della Laguna. Le pareti della Scuola Grande della Misericordia furono avvolte da unimmensa onda fatta di lastre di metallo. Kkann, che in lingua cinese significa Labisso, Lacqua, è uninstallazione monumentale dedicata allelemento che sta allorigine a al tempo stesso alla fine della vita. Si tratta di centinaia di lastre di metallo calpestate che affiancate luna allaltra danno lillusione di essere unimmensa distesa dacqua. Lartista ha dato vita a questo progetto nel marzo del 2009 a Milano, con la creazione di un fiume di più di 1000mq negli East End Studios. Ad aprile il fiume è diventato una gigantesca cascata presso i Chiostri dellUniversità statale di Milano. Linstallazione di Milano è unopera cosiddetta «site specific», in un palazzo che fu costruito agli inizi del Novecento mentre si svolgevano i lavori dellinterramento dellAcqualunga che scorreva in prossimità di corso Venezia. Lartista invade dunque le stanze sotterranee con uninstallazione sensoriale derivante dal dialogo approfondito da qualche tempo con il tema dellacqua. Nella galleria milanese trovano spazio anche una ventina di opere di recente produzione.
Sono visibili gli S-quadri, opere a due facce fruibili a 360°, legate al concetto di rinascita (lamiere bruciate, legno arso, superfici corrose, composizioni in plexiglas) visti non come materiali finiti, ma come mezzi per creare una nuova vita, oggetti nuovamente desiderabili ed in grado di trasmettere nuove sensazioni. Formano composizioni che evocano scenari surreali, paesaggi lunari o desertici di grande intensità.